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Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas (padre)
Creato il 30 novembre 2010 da ThegirlwithcurioushairOra lasciatemi croggiolare per un secondo nell'esaltazione di me ... ecco, non disturbatemi con i vostri insulsi commenti (del tipo: "ma io me lo sono letto in una settimana, è una cazzata da leggere O_0") lo so che non è un trattato di Socrate in lingua originale e sono sicura che ci sarà qualcuno tra di voi che leggerà Socrate in lingua orginale in pochissimo tempo e con risultati lodevolissimi ma non per questo mi dovete smontare ... non smontatemi!!(e questo è il punto in cui mi vengono in mente mille milioni di battute idiote sui mobili IKEA che vi risparmio volentieri).
Ok questo è un post per recensire un libro che ho letto quindi cerchiamo di raccogliere le forze e cominciamo con l'opera: il libro può sembrare un mattone ma non lo è, è scorrevolissimo (sopratutto dopo le prima duecento pagine) la storia appassiona in una maniera quasi maniacale, si legge con la stessa apprensione di un settimo libro di Harry Potter (approposito ho visto il film!! a breve recenzioness!) anche se i nomi non dei personaggi non sono altrettanto esotici (Mercedes? Julie? molto meglio Hermione o Ginevra!).
Come saprete il tutto gira intorno al tema della vendetta il che mi permette una piccola digressione: come siete messi voi con la vendetta? siete vendicativi? personalmente credo di essere affetta da una strana forma di amnesia da vendetta; appena subisco un torto medito una lunga e dolorosa vendetta solo che, dopo dieci minuti, mi sento una cretina pseudo dark lady, la rabbia sparisce e basta che mi passi davanti una ragazza con delle belle scarpe che subito mi dimentico del torto (ma non di colui che lo fa! lo so, lo so) e concentro tutte le mie forze sulla deliziosa arte del furto delle scarpe in movimento.
Proprio questa mia amnesia da vendetta (forse è come per JD di Scrubs mi sforzo talmente tanto che PAH! succede qualcosa che mi manda in tilt il cervello e vado in trans amnesica, se vi state chiedendo cosa c'entri JD sappiate che lui si sforzava in altro modo) che ad un certo punto mi ha reso vagamente insopportabile il Dantes che passa tutta la sua vita a meditare vendetta e a metterla in atto quando un'altro al suo posto si sarebbe fermato un attimo a pensare: "ma a me che me ne frega? sono bello, gaio e ricco più del Re d'Inghilterra, perchè invece di passare la mia vita dentro una roccia spersa nel mare, al buio e al freddo meditando vendetta non me la spasso folleggiando allegramente per il globo terrestre?".
Insomma non posso fingere e fare finta di niente, non posso glissare sulla cosa e allora devo dire che all'inizio ero innamorata di Edomond, isomma all'inzio tutti ci innamoriamo un pò del piccolo Edmond quel povero caro ragazzuolo la cui vita viene troncata nel fiore degli anni e che comincia timidamente a pensare a una piccola vendetta, ma poi diventa ossessivo peggio di un serial killer di bimbeminkia dentro una scuola media.
Per non parlare poi della scelta finale! non vi spoilero nientema una cosa lasciatemela dire: com'è che i migliori se li prendono sempre quelle più sceme?, e poi perchè(e questo non centra niente) in questo libro le uniche donne vagamente valide devono essere lesbiche e devono travestirsi da uomo?? non è concepibile una donna intelligente che non voglia essere un uomo? (una donna intelligente vorrebbe essere un uomo solo per vedere come gli uomini ci vedono).
Veniamo all'edizione: l'impaginazione è piacevole e scorrevole, sulla copertina ci sono una paletta e un rastrello che credo siano un rimando al tunnel scavato da Faria nel Castel d'If, e su questo preferisco non fare commenti, vorrei invece aprire una parentesi, che a breve verrà richiusa, sulla denominazione molto popolare di "classici tascabili" l'ho trovata qua ma anche sui Miserabili, o su Guerra e pace, quello che mi chiedo in poche parole è; qualcuno si diverte a prenderci in giro? come si possono definire tascabili dei libri con più di 1200 pagine? portarmelo dietro ha minato seriamente la salute della mia povera schiena.
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