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"Il conto dell'ultima cena" di Moni Ovadia e la Challah

Da Lacucinadiqb
Ho appena finito di leggere un libro davvero molto interessante, propedeutico al cammino che sto facendo circa la "contaminazione" culturale che parte dalle "cucine" delle religioni monoteiste, professate anche da quegli uomini che ritengono giusto odiarsi in nome di Dio. Uomini, appunto.E la cucina vista come un cavallo di Troia per far piazza pulita di odii atavici e sospetti moderni.E chi cucina, di solito? Le donne.Per cui è nuovamente attraverso le donne, i loro corpi, la loro anima e le loro mani che passerà la salvezza della nostra madre terra durante il terzo millennio: le donne danno la vita, la curano, la proteggono, la crescono e la mandano nel mondo. Un atto di amore che non ha eguali. Come un atto d'amore quotidiano è cucinare, sfamare i propri cuccioli, preservare in loro la vita. Che alcuni uomini sprecano per sacrificarla sull'altare della loro stupidità, della presunzione dell'infallibilità delle loro convinzioni, della più banale sete di comando e potere. Bramosia di autorità che non è capace di generare nulla al di fuori della mera celebrazione di sè stessa.esempio di intreccio a 4Ed anche nelle giornate di festa come oggi, il popolo ebraico festeggia Rosh Ha Shana ovvero il capodanno religioso, sono mani esclusivamente femminili che preparano la Challah, un pane intrecciato che ricorda la manna che sfamò il popolo ebraico durante la diaspora e che nella preparazione del quale una piccola parte di esso viene tenuta da parte, per il Tempio, come ringraziamento del dono piovuto dal Cielo. Un dono che ha sfamato un popolo, ovvero ciò che le donne fanno da sempre. Sperando che il coltello serva solo per dividere le porzioni e poi moltiplicarle. Un po' come con i pani ed i pesci. Un po' come accadrà domani, alla fine del Ramadam, dove donne e uomini, con i loro vestiti migliori, ringrazieranno Allah ed il perdono ricevuto condividendo quei cibi, l'agnello in primis, che ricordano tanto quelli con i quali i Cristiani celebrano il giorno della Pasqua, una festa di riconciliazione che avviene dopo un periodo di digiuno ed astinenza.La ChallahIngredienti500 gr di farina 00 (ho usato una farina fantastica, acquisita di recente, Petra, del Molino Quaglia), 20 gr di lievito di birra, 100 gr di zucchero, 2 uova + 1 tuorlo, una tazzina di caffè espresso, 2-4 cucchiai di olio evo (la cucina Kosher non prevede la commistione tra latte-carne), una presa di saleProcedimentoNella planetaria inserire tutti gli ingredienti ed il sale ad amalgama avvenuta (per non compromettere la funzionalità del lievito) e lavorare poi tutto per una decina di minuti.Mettere da parte in un contenitore oliato coperto e lasciar lievitare per 1 ora.Riprendere il pane, lavorarlo per pochi minuti e lasciarlo lievitare per un'altra ora o fino al raddoppio.Riprendere il pane e dividerlo a metà, di soliti i pani intrecciati da preparare dovrebbero essere due.Dividere i panetti in 3, 4 o 6 a seconda della vostra abilità nell'intreccio dei salsicciotti che verranno modellati per ogni singolo pezzo di pasta.Intrecciare e spennellare la superficie con il tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di caffè.Lasciar lievitare per altri 45' e cucinare nel forno statico, già caldo, a 200° per 40'-45'

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