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Il conto delle minne (Giuseppina Torregrossa) vs Estasi culinarie (Muriel Barbery)

Da Martatraverso
Il conto delle minne (Giuseppina Torregrossa) vs Estasi culinarie (Muriel Barbery)In Muriel Barbery non ho trovato l'estasi che cercavo. Ho trovato piuttosto solitudine e rabbia, l'amarezza di un uomo che sceglie il cibo come rifugio per isolarsi dalla vita, piuttosto che come via per celebrarla. Una rivisitazione culinaria di Citizen Kane che alla fine lascia l'amaro in bocca. Non ho ancora letto L'eleganza del riccio (aspetto che torni disponibile in biblioteca), spero almeno lì di capire meglio che cosa smuove questa autrice, cosa la porta a titolare Estasi un libro che mi ricorda piuttosto l'apatico stoicismo di Seneca.
Viceversa, Giuseppina Torregrossa è stata una rivelazione. Un libro che celebra la vita a partire dalle sue forme più ancestrali, che omaggia il seno come fonte di nutrimento per i bambini, fonte di passione per gli adulti, fonte di morte per molte (troppe) donne, fonte di ispirazione per uno dei dolci tipici della tradizione siciliana, le minne di Sant'Agata.
Ecco la ricetta così com'è riportata nel libro (vi avverto che non l'ho mai testata personalmente... anzi, ci credereste che non ho mai assaggiato una cassata?).
Pastafrolla
- Farina di tipo 00, 600 grammi
- Strutto, 120 grammi
- Zucchero a velo, 150 grammi
- Aroma di vaniglia
- uova, 2
Tagliare lo strutto a dadini e lavorarlo tra le dita insieme con la farina. Quando i due ingredienti saranno bel amalgamati aggiungere lo zucchero a velo, incorporare le uova e la vaniglia. Impastare velocemente. Quando il composto avrà una consistenza soffice ed elastica, da poterci affondare le dita come in un seno voluttoso, coprire con una mappina (= strofinaccio) e lasciar riposare.
Glassa
- Zucchero a velo, 350 grammi
- Succodi limone, 2 cucchiai
- Albumi, 2
Montare parzialmente gli albumi con un pizzico di sale. Aggiungere lo zucchero, il succo di limone e condinuare a mescolare fino ad ottenere una crema bianca, lucida, spumosa.
Ripieno
- ricotta di pecora, 500 grammi
- Canditi (di zucca, cedro e arancia), 100 grammi
- Scaglie di cioccolato fondente, 100 grammi
- Zucchero, 80 grammi
Lavorare la ricotta e lo zucchero fino a farne una crema liscia, senza grumi. Unire i canditi e il cioccolato. Lasciare riposare in frigorifero per un'ora circa.
Imburrare e infarinare stampini rotondi, perchè il dolce abbia la forma di un seno. Stendere la pastafrolla in uno strato sottile. Foderare il fondo degli stampini, farcirli con la crema e chiuderli con dischi di pastafrolla. Capovolgerli sulla piastra unta e infarinata. Cuocere nel forno a 180° per 25-35 minuti. Sfornare e far freddare su una griglia.
Estratta delicatamente ogni cassatina dal suo stampo, colarvi sopra la glassa, in modo uniforme perchè tenderà a solidificare in poco tempo.
Perchè delle semplici cassatelle si trasformino come per magia in seni maliziosi, minne piene, decorare queste magnifiche, bianche, profumate rotondità con una ciliegina candita.

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