A Scigliano degli Alburni in provincia di Salerno si trova un monastero abbandonato risalente al 1600, un tempo abitato dai frati benedettini che conducevano una vita tranquilla e serena, fino al giorno in cui un uomo malato e affamato comparve sulla porta del monastero, chiedendo cibo e un posto per dormire la notte. I monaci lo accolsero, e dopo un po’ di tempo l’uomo prese i voti.
Tutto procedeva bene finché l’uomo non si innamoro perdutamente di una contadina del posto, iniziarono a incontrarsi in segreto, finché i monaci non li scoprirono e imprigionarono l’uomo affinché potesse espiare i suoi peccati carnali. La donna invece fu accusata di stregoneria e morì durante le sue confessioni. Morta la donna i monaci decisero di liberare l’uomo, ma dal quel momento egli divenne diabolico, e iniziarono una serie di morti inspiegabili.
Iniziarono a morire molti monaci in circostanze misteriose, e i monaci rimasti non osavano opporsi all’uomo tanto da farlo divenire il padrone assoluto del monastero. Le morti cominciarono anche nei luoghi che circondavano il monastero, e chi si avvicinava troppo a quel luogo scompariva senza far ritorno. Una notte una coppia di nobili viaggiava su una carrozza, iniziò un violento temporale e non sapendo dove andare chiesero ospitalità al monastero, giorni dopo la stessa carrozza fu ritrovata non lontana dal monastero da un contadino della zona, e al suo interno fu rinvenuto solo il corpo del marito con il cranio fracassato.
Testimonianze dicono che certe notti un uomo in carrozza vaghi ancora alla ricerca della moglie. Con questa strana morte il Re ordinò alle sue guardie di scoprire chi aveva commesso il duplice omicidio, arrivarono al monastero dove scoprirono l’assassino. L’uomo fu impiccato a una quercia che si trovava dinanzi al monastero. Anche il fantasma del monaco sembra invada ancora il monastero terrorizzando la gente del luogo ed è proprio per questo motivo che nessuno osa avvicinarsi. Il posto è stato ribattezzato come “il convento dei monaci del diavolo“.