il coperchio del mare

dopo la laurea, Mari torna a casa, in un borgo marinaro, perchè ha deciso che cosa vuole fare nella vita: aprire un chiosco di granite. si ritrova in luogo decadente e a tratti degradato, a fare da baby-sitter a una sua coetanea, figlia di un'amica di famiglia. la sua iniziale riluttanza però ben presto lascia il posto alla nascita di un'amicizia profonda. Mari riesce a guardare oltre la deformità fisica di Hajime, rimasta deturpata in un incendio, e ad andare oltre i suoi difetti, fino a costruire un rapporto che diventa importante per entrambe e che, probabilmente, le accompagnerà per il resto della vita. con la sua consueta leggerezza, la Yoshimoto affronta temi importanti come la necessità di lottare per realizzare i propri sogni ed essere coerenti con ciò in cui si crede, o la condanna della miope avidità che porta a rovinare il futuro in nome del vantaggio spicciolo e immediato. bastano le sue leggere pennellate per creare scene di intenso realismo e dialoghi fatti di parole che si sentono spesso in bocca alle persone sagge. ancora una volta, un inno alla vita, che è tanto più preziosa quanto è vissuta semplicemente.