Leggo da Repubblica:
Premio Sakharov assegnato a Malala.
Schulz: “E’ eroica, è stata scelta all’unanimità”
Assegnato ogni anno dal 1988, il premio – che porta il nome dello scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievic Sacharov – è destinato a personalità o organizzazioni che abbiano dedicato la propria vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali.
Le motivazioni :
“La Conferenza dei presidenti ha deciso senza alcun dubbio di onorare questa ragazza della Valle dello Swat in Pakistan, per il suo coraggio di andare a scuola. Ha incoraggiato le altre ragazze ad andare con lei a scuola in un ambiente ostile, mentre era minacciata di morte dai talebani. Fortunatamente è sopravvissuta ai colpi che quei criminali le hanno sparato. Il suo è un esempio: andiamo a scuola, non facciamoci intimidire, pretendiamo i nostri diritti di ragazze, donne, ad essere rispettate”
Questo è il primo post che dedico ai mie studenti invitandoli a leggere attentamente l’articolo di Repubblica e a riflettere su due dei problemi più pressanti della nostra società: la condizione femminile e il diritto allo studio. Problemi che quasi sempre sono strettamente legati tra loro.
Non è chimica? Vero, ma è la fortissima speranza di una trasformazione .
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