Magazine Diario personale

Il coraggio di un sindaco.

Creato il 08 giugno 2014 da Cristiana

Erano 20 anni che un sindaco di Roma non metteva piede al Pride. Lo fece Rutelli nel suo primo anno prima di pensare che gli convenisse rincorrere il voto moderato anziché rimanere coerente con la sua storia politica. La polvere in cui è precipitato dimostra che l’incoerenza e la vigliaccheria prima o poi si pagano.

Lo fa oggi Ignazio Marino, lo stesso che sale sulla macchina del Papa a salutarlo, quindi con equilibrio, senza posizioni di contrapposizione in una città complessa che ha bisogno di un sindaco che rappresenti tutti e non una parte. Roma in un anno ha già lanciato azioni contro l’omofobia con #lecosecambianoaroma che ha portato più di 2400 studenti a parlare di omofobia. E ieri il sindaco ha promesso che presto anche Roma avrà il registro delle unioni civili. Vi dico una cosa. Molti penseranno che ci sono altre priorità. I rifiuti (oggi sotto gli occhi di tutti quanto è difficile la situazione dopo avere rinunciato ai ricatti di Cerroni chiudendo la discarica di Malagrotta), gli asili nido, la situazione di tanti impiegati comunali che costano tantissimo e producono poco con un livello di assenteismo indegno per una Capitale. Per me un sindaco che ha il coraggio di parlare di Unioni Civili è uno che metterà mano anche a tutto il resto con rettitudine e senza badare ai poteri incrostati, tantissimi a Roma. Ci sono tantissime cose messe in pista e sono certa che questa giunta con l’aiuto di tutti ce la farà a rendere questa città più bella, più efficiente e più libera.


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