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Il cornetto Wellness: buono sì, anti-aging non credo

Creato il 08 novembre 2011 da Scienziatodelcibo @scienziatodelci

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Non c’è dubbio che se l’obiettivo era quello di fare clamore e propaganda, ci stanno riuscendo. Il nuovo cornetto anti-età fa parlare il web e dopo una provocazione di Gianna Ferretti sul suo blog Trahfood (qui), non posso fare a meno di collegarmi al precedente articolo (clicca qui) sugli additivi usati nei croissant, per parlare dei misteriosi ingredienti anti-aging di questo prodotto nato dall’idea dello chef Montersino e di Cucina Wellness e sponsorizzato anche dal celebre Eataly. Se guardiamo gli ingredienti, non c’è dubbio che sia un prodotto eccellente: non sono usati né burro, e neppure margarina o uova. Il grasso è costituito da burro di cacao (ottimo grasso vegetale non raffinato), olio di riso e olio extravergine di oliva. La lista degli ingredienti cita, oltre a farina integrale e zucchero, olio di riso, burro di cacao (30,6%), acqua, olio extravergine di oliva (3%). Emulsionante: lecitina di girasole, olio di semi di lino (1%), fibre vegetali, succo di limone. Addensanti: farina di carruba, gomma adragante. Sale. Conservante: potassio sorbato.

Non c’è dubbio, io non l’ho ancora assaggiato, ma dovrebbe essere un ottimo prodotto, in pratica mira a sostituire i grassi animali e idrogenati ricchi di trigliceridi e colesterolo, con dei grassi vegetali polinsaturi. A livello di calorie siamo sempre là, per carità, non è proprio un prodotto light, ma certamente più salutare. Però? Però, se guardiamo slogan e pubblicità, non si capisce cosa ci sia di anti-aging. Le proprietà anti-aging sono quelle di alimenti che contengono forti antiossidanti naturali (frutta e verdure), ma qui? C’è forse il gamma-orizanolo, un’antiossidante dell’olio di riso, i polifenoli dell’olio d’oliva e poi gli omega 3 dell’olio di lino. Perché forse?

Allora: l’olio di oliva è appena il 3%; l’olio di riso viene prodotto per pressatura della pula di riso a temperature tra 100 e 150°C (cioè tostato per inattivare gli enzimi di degradazione e de-umidificare), poi estratto con solvente organico come esano, raffinato con la soda per neutralizzare gli acidi grassi liberi, centrifugato, essiccato sottovuoto per deumidificarlo e deodorizzato con vapore a 180/230°C. Sistemi questi che vanno a farsi benedire tutti gli antiossidanti. A meno che l’estrazione dell’olio non venga fatta con CO2 supercritica, cioè sotto flusso ad alta pressione di anidride carbonica, ma credo che sia un processo economicamente conveniente solo per la farmaceutica. In ogni caso, pur riuscendo ad ottenere antiossidanti puri nell’impasto del cornetto, la cottura in forno, ne darebbe il colpo di grazia.
Insomma per poter definire un alimento ANTIAGING, come per qualsiasi altro claim, i signori della Cucina Wellness dovrebbero almeno dimostrare che certe sostanze siano in quantità significative all’interno del prodotto finito. Sfido a vedere quanti principi antiossidanti ci siano in quel cornetto. Buono sì, comunicazione eccellente ed efficace, però a mio avviso ingannevole e al limite dell’ammissibilità. Mi sorprende che Eataly (la famosa catena delle eccellenze gastronomiche italiane che l’ha selezionato tra i prodotti eletti) valuti solamente le qualità gastronomiche, e lasci passare con leggerezza certe importanti sottolineature fuorvianti.


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