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Il corpo sottratto

Creato il 05 maggio 2014 da Patuasia

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Dopo 14 anni torno a esporre nella mia città. Sono un’artista non amata dai politici, da quando ho incomiciato a esporre pubblicamente il mio pensiero ho smesso di esporre le mie opere e le mie idee. Sono stata oggi sdoganata da una donna che in politica non la pensa come me, ma che, evidentemente, ama il mio modo di creare immagini. (Felice che sia stata una donna!). Le ho dedicato vignette satiriche come a molti suoi colleghi, ma lei non ha smesso di salutarmi. La ringrazio pertanto per aver dato la priorità al mio curriculum di artista e non a mio pensiero politico, ancor meno al mio ruolo di blogger. Grazie, presidente, Emily Rini. (Amici grillini-talpini non state a chiedere quanti incarichi la Rini mi ha conferito, solo questo invito. Già, secondo i pentastellati chi non applaude loro è irrimediabilmente colluso per interesse personale.). Il suo gesto è molto importante, perché è il primo segno concreto di emancipazione dal proprio clan. Un segno che apre la strada al pensiero libero e al merito. Molti inneggiano all’Esprit libre, ma poi nei fatti si comportano da perfetti primitivi, legati alla famiglia di appartenenza. – Se mi critichi sei tagliato fuori – Lei, invitando me, personaggio scomodo, ha fatto un atto che ci aspettiamo da tutti. Ha guardato al merito e non all’appartenenza politica. E lei sa benissimo che io non sono in vendita. Il prezzo della mia libertà di espressione è così alto che nessuno può permetterselo. :-)

L’ho già scritto, ma lo ripeto, la mia parte della mostra, Il corpo sottratto, è costata all’amministrazione regionale 4.800 euro lordi. Il colore e la manodopera per rinfrescare la saletta espositiva, molto zozza e impresentabile, sono stati un dono della sottoscritta alla Finaosta.


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