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Il corridoio Nord-Sud: le prospettive del commercio multilaterale in Eurasia

Creato il 03 aprile 2012 da Eurasia @eurasiarivista
:::: Debidatta Aurobinda Mahapatra :::: 3 aprile, 2012 :::: Email This Post   Print This Post Il corridoio Nord-Sud: le prospettive del commercio multilaterale in Eurasia

Dr Debidatta Aurobinda Mahapatra, RIR, 14 marzo 2012

Mentre le attuali politiche internazionali ruotano intorno alle aspre questioni di Siria e Iran, gli sviluppi in altre parti del mondo sono abbastanza interessanti, soprattutto dal punto di vista della geopolitica dell’Eurasia, in cui l’India e la Russia hanno un’importante partecipazione.
Il collegamento dell’India con la Russia attraverso l’Iran e l’Asia centrale non fornirà beneficio solo ai paesi coinvolti nel progetto del corridoio nord-sud, ma faciliterà anche il commercio nella regione euroasiatica, aprendo vasti mercati e riducendo i costi di trasporto e viaggio. Alla fine di questo mese, i paesi coinvolti nel progetto si incontreranno a New Delhi per deliberare ulteriormente e dare una forma concreta a questo progetto.
Discussa da India, Russia e Iran a San Pietroburgo nel 2000, l’idea del corridoio ha subito molti alti e bassi. Le dinamiche in rapida evoluzione della regione eurasiatica, la volatilità nello spazio post-sovietico, e anche la crisi in Afghanistan e l’impasse con l’Iran, hanno ridefinito i contorni del progetto. Quindi, nonostante un lasso di dodici preziosi anni, il progetto sembra ancora in potenza.

Il corridoio di trasporto Nord-Sud

Il corridoio di trasporto Nord-Sud è un termine usato per descrivere le rotte via nave, ferrovia, strada per il traffico di merci dall’Asia del Sud all’Europa attraverso l’Asia centrale, il Caucaso e la Russia. Il percorso riguarda principalmente la movimentazione delle merci via nave, dall’India all’Iran. Dall’Iran, il trasporto merci avviene via nave attraverso il Mar Caspio, o via camion o treno nella Russia meridionale. Da lì, le merci vengono trasportate su gomma o su rotaia, lungo il fiume Volga, da Mosca al Nord Europa. Nel 2001, Russia, Iran e India hanno firmato un accordo per sviluppare ulteriormente il percorso.

Ma sembra che l’India abbia fatto un passo importante nel disporre la riunione dei paesi tra cui Iran, Russia e paesi dell’Asia centrale, così come la Bulgaria, nel gennaio di quest’anno, per sostenere l’idea di questo progetto e la sua attuazione. Attualmente il progetto comprende paesi come Azerbaijan, Armenia, Kazhakstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turchia, Ucraina, Bielorussia e Oman, oltre ai paesi sopra menzionati. L’attivo dinamismo dell’India nel vedere l’attuazione di questo progetto, può essere accostato alla sua crescente influenza nella politica internazionale, e alla sua crescente buona disposizione verso la Russia. Uno dei principali partner in questo progetto, l’Iran, è stato coinvolto nelle tensioni politiche con Israele e gli Stati Uniti, ma ciò non sembra scoraggiare l’India e i partner interessati, fra cui la Russia e l’Asia centrale, nel portare avanti il progetto.

L’attivo interesse dell’India nel portare avanti il progetto trae origine da considerazioni diverse. Le merci indiane verso la Russia e l’Asia centrale devono viaggiare attraverso il percorso tortuoso del Canale di Suez. Come un articolo del quotidiano Times of India del 13 marzo 2012 dettaglia: “Il progetto prevede una rete multimodale di trasporto che collega i porti sulla costa occidentale dell’India a Bandar Abbas in Iran, poi via terra fino al porto sul Mar Caspio di Bandar Anzali; quindi attraverso Rasht e Astara sul confine con l’Azerbaigian al Kazakistan, e poi verso la Russia, e attraverso il Mediterraneo, per raggiungere i porti ucraini di Odessa e Kiev, e poi quindi verso Russia e Asia Centrale. “Questo percorso non è completo in quanto richiede una tratta ferroviaria di circa 200km dall’Iran al Mar Caspio. Questa rete può essere ulteriormente ampliata verso l’Europa e il Sud-Est Asiatico. La nuova rotta ridurrà i costi di trasporto e i tempi di viaggio in misura significativa. Mentre il percorso del Canale di Suez dura circa 45-60 giorni, il percorso attraverso l’Iran richiederà circa 25-30 giorni. La buona equazione India-Russia-Iran probabilmente contribuirà a realizzare questo progetto nel tempo previsto.

Un’altra ragione per cui l’India è interessata a perseguire questa strada iraniana, è la rivalità dell’India con il Pakistan e le turbolenze in Afghanistan. Perciò, l’India è cauta nell’esplorare le opzioni del percorso Iran-Pakistan-India. Come suggeriscono dei rapporti, l’India è anche interessata a sviluppare i progetti in Iran, poiché in questo modo è possibile bypassare le sanzioni contro l’Iran, investendo nei progetti in Iran, invece di pagarne l’importazione di petrolio.

Le implicazioni più grandi del corridoio Nord-Sud è che vi sono anche altri rami, quali il percorso che collega il Turkmenistan e l’Azerbaigian o la strada che collega l’Afghanistan e l’Uzbekistan, ed entrambe possono essere collegate a questo corridoio, e ciò avrà un significato assai più ampio per la regione. Esso contribuirà ad aprire i vasti mercati di India, Russia e Asia Centrale, e in altre parti dell’Asia e dell’Europa. In questo contesto, l’idea dell’Unione Eurasiatica assume un significato notevole. L’Unione doganale già esistente tra Russia, Ucraina e Bielorussia può essere ulteriormente ampliata e collegata ad altri paesi dell’Eurasia, al fine di creare una maggiore entità economica che potrà utilizzare vantaggiosamente il corridoio di trasporto.

Vladimir Putin, prima delle elezioni presidenziali di questo mese, ha già rivelato la sua visione dell’Unione Eurasiatica, che nel suo ombrello probabilmente abbraccerà i paesi dello spazio post-sovietico, nel quadro di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. La regione ricca di energia dalla vasta geografia e con ampie risorse energetiche, inoltre giocherà probabilmente un ruolo cruciale nel nascente nuovo grande gioco nello spazio eurasiatico post-sovietico. Dimenticate le implicazioni politiche, la dimensione economica di questo progetto sarà sufficiente ad alterare i contorni della politica internazionale esistente, indicando lo spostamento e la proliferazione della base del potere globale.

Oltre all’idea dell’Unione Eurasiatica, un’altra dimensione fondamentale nel contesto della connettività nello spazio eurasiatico è l’avanzata della Shanghai Cooperation Organization (SCO). Molti dei paesi coinvolti in questo progetto sono associati alla SCO, sia come membri che come osservatori. La Cina ha già esteso la sua influenza alle regioni dell’Asia Centrale. Mentre la Russia è già una potenza regionale da tenere in considerazione, l’ingresso importante dell’India probabilmente allaccerà i tre paesi: India, Russia e Cina – nel rafforzare ulteriormente gli scambi reciproci e le relazioni commerciali, con grandi conseguenze per la regione. La mutua collaborazione tra questi tre paesi allargherà ulteriormente il discorso sul multilateralismo, con il rafforzamento delle strutture Russia-India-Cina (RIC) e Brasile-Russia-India-Cina-Sud Africa (BRICS).

I leader dell’Asia centrale sono assai ansiosi di vedere la rete stradale aprirsi. Il presidente uzbeko Islam Karimov, durante la sua visita a New Delhi lo scorso anno, e il presidente kazako Nursultan Nazarabayev, durante la sua visita in India, hanno sottolineato la crescente cooperazione tra i paesi della regione. Il Kazakistan ha già invitato l’India a esplorare il suo blocco petrolifero Satpaev. La costruzione del corridoio Nord-Sud certamente favorirà una simile prospettiva. Non solo, può portare i paesi della regione in un quadro reciprocamente vantaggioso, senza alcun lascito della passata rivalità. Nell’ordine mondiale in evoluzione, i mantra del successo nella cooperazione bilaterale o multilaterale daranno una migliore connettività e miglioreranno il traffico e il commercio. L’apertura del corridoio nord-sud certamente favorirà questa prospettiva, e porterà le potenze della regione, in particolare India e Russia, su una piattaforma di crescente amicizia e cooperazione.

Il Dr Debidatta Aurobinda Mahapatra fa parte della facoltà di ricerca presso il Centre for Central Eurasian Studies, Università di Mumbai, India

FONTE:http://indrus.in/articles/2012/03/14/the_north-south_corridor_prospects_of_multilateral_trade_in_eurasia_15134.html


Traduzione di Alessandro Lattanzio
http://sitoaurora.altervista.org/home.htm
http://aurorasito.wordpress.com

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Tagged as: Asia Centrale, Brics, Commercio, India, Iran, Russia

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