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Il Corriere della Sera pronto allo sbarco sul Samsung Galaxy Tab

Creato il 26 ottobre 2010 da Kobayashi @K0bayashi

samsung_galaxy_tab_handNel mondo dell’editoria, in particolare nel settore dei giornali, la parola d’ordine pare proprio essere diventata diversificare. Sempre più lontani i tempi in cui leggere il giornale implicava necessariamente un rimando cartaceo, adesso le varie testate per sopravvivere e mantenere quote accettabili di venduto e autorevolezza sono costrette a inseguire il lettore sul suo campo, andando a tappare quanto prima (e quanto meglio) la loro eventuale assenza sui dispositivi preferiti di quest’ultimo.

Dopo la corsa alle app per iPhone, prima, e poi a quelle per iPad, ora tocca al nuovo tablet della Samsung, il Galaxy Tab, il compito di conquistarsi le luci della ribalta a poche settimane dalla sua messa in commercio. A fare da apristrada del panorama italiano sarà Rcs con l’applicazione del Corriere della Sera, gratuita in occasione del lancio e successivamente a pagamento tramite abbonamento (ancora nulla sui prezzi, se non le possibili equiparazioni con le versioni per prodotti Apple che attualmente recitano: 19,99 euro al mese, 99,99 euro per sei mesi, 179,99 euro per un anno), mentre a breve distanza è attesa anche l’app analoga della Gazzetta dello Sport.

Sebbene neanche i vertici della divisione digital di Rcs non si sbilancino più di tanto, alla mancanza di previsioni ufficiali si può sopperire con alcuni dei numeri rilasciati negli ultimi giorni: il quotidiano di via Solferino ha toccato infatti quota 10mila abbonati alla versione completa (e-dicola) mentre sono 70mila i download dell’app per iPad e 50mila gli utenti giornalieri per la versione mobile del Corriere.

Numeri che difficilmente si ripeteranno per il Galaxy Tab, almeno fino a quando questo non arriverà ai picchi di popolarità del concorrente di Cupertino (il che potrebbe anche non avvenire mai); però se non altro Rcs ha capito che non presidiare i nuovi mercati, per quanto pure non necessariamente proprio al top delle preferenze degli utenti, significa senza dubbio rinunciare in partenza a nuovi potenziali lettori ma anche, nel peggiore dei casi, rischiare di perderne una fetta più o meno larga di quelli già faticosamente acquisiti.


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