Il costo dei mutui è sempre più caro.
In una congiuntura di crisi economica come quella che stiamo attraversando, anche il mercato creditizio boccheggia e nonostante gli interventi di politica economica tesi a tenere bassi il costo del denaro e i criteri di indicizzazione dei tassi di interesse, il costo dei mutui è sempre più caro.
Allo stato attuale stipulare un mutuo variabile sembra convenire in quanto a fronte del tasso dei fissi che è di poco sotto il 7%, il variabile, in media, si attesta sul 4,8%.
Ma in economica fare previsioni a lunga scadenza è un’operazione tecnicamente sbagliata, l’economica, non si finirà mai di ripeterlo, non è una scienza, ma una disciplina che si cerca di trattare con approccio scientifico; la differenza sembra di poco conto ma non è così.
Troppe sono le variabili indipendenti che interagiscono con l’economia ed un mutuo che attualmente conviene stipulare a tasso variabile, potrebbe nel tempo rivelarsi dannoso per il debitore.
Due sono gli interventi auspicabili nel campo creditizio per contrastare il costo dei mutui:
1. monitorare le banche e controllare che non speculino adducendo come scusa per il rialzo dei tassi l’aumento dello spread;
2. estendere l’istituto della rinegoziazione, dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che essendo il mutuo un contratto tendenzialmente molto lungo, non può essere sempre uguale a sé stesso.