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Il costo del cibo aumenta per i poveri

Creato il 18 marzo 2013 da Scienziatodelcibo @scienziatodelci

Mentre la spesa alimentare diminuisce nel bilancio famigliare dei paesi sviluppati di Europa e Nord America, aumenta nei paesi in via di sviluppo e meno ricchi.

Questo emerge da un’analisi dell’Economist, che in questa infografica sintetizza ciò che è accaduto da un po di anni a questa parte. La spesa per gli alimenti diminuisce nei bilanci famigliari dei paesi ricchi, in favore di più futili, oppure percepite come più utili: telefonia, strumenti elettronici, auto, benzina, divertimenti. Insomma, nei paesi ricchi la gente spende meno per ciò che mangia, e questo si traduce in un calo della qualità. Gli alimenti sono percepiti dalla gente come beni di minore importanza, da comprare ai discount a prezzo a sconto. Ma la cosa incredibile è rilevare come la spesa alimentare incide nel bilancio della gente che vive nei paesi poveri o in via di sviluppo. Cosa significa? Significa che l’aumento del costo delle materie prime alimentari incide molto di più nei paesi poveri, dove la gente, per mangiare, è costretta a spendere una grossa fetta del proprio reddito. Man mano che questi paesi si arricchiscono, invece destinano meno soldi per il cibo e iniziano a spendere per altro. Vedi nel grafico paesi come la Sud Corea, il Brasile, il Sudafrica: sono paesi dove fino agli anni 80 si spendeva almeno un terzo del reddito in cibo. Oggi questa incidenza si è abbassata intorno al 10%

Più aumenta il reddito della gente, più questa va verso il fast food a basso costo, mangia con meno qualità e le multinazionali si arricchiscono.

 


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