La colorazione arancio pallido intorno al cratere Kuiper sul pianeta Mercurio è ben visibile in questa immagine, una composizione ottenuta da più foto catturate dalla sonda spaziale della NASA Messenger il 2 settembre 2011.
Il colore può essere dovuto a differenze nella composizione, nel materiale che è stato eiettato durante un impatto che ha dato origine al cratere.
Il cratere Kuiper è stato chiamato in onore a Gerard Kuiper, un astronomo olandese-americano che fu membro del team del Mariner 10. Da molti viene considerato come il padre della moderna scienza planetaria e che ha dato pure il nome alla famosa Fascia di Kuiper, che si trova oltre l’orbita di Nettuno e che è formata da migliaia di corpi rocciosi, o planetesimi. I planetesimi non si sono aggregati a formare un pianeta all’atto della formazione del sistema solare, circa 4,6 miliardi di anni fa a causa della debole forza gravitazionale esercitata nella periferia del nostro sistema solare.
“Kuiper studiò i pianeti all’epoca in cui erano di scarso interesse per altri astronomi. Ma con nuovi telescopi e con una nuova strumentazione, egli dimostrò che vi erano grandi cose da scoprire. Vero oggi quanto allora”.
Dr. Bill McKinnon, Professore di Scienze Planetarie alla Washington University, St. Louis.
Mondi senza atmosfera come lo è Mercurio sono costantemente bombardati da micrometeoriti e particelle cariche che provengono dal Sole in un effetto noto come “space weathering”, che potremmo tradurre con “agenti meteorologici spaziali”.
Crateri con dei raggi luminosi, come il cratere Kuiper, sono ritenuti relativamente giovani perchè hanno avuto una minore esposizione agli agenti meteorologici spaziali rispetto a quelli senza tali raggi.
Fonte Messenger: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/image.php?gallery_id=2&image_id=757
Immagine disponibile su: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/pics/site525_Kuiper_color.1000.750.430.png
Altri fonti UniverseToday: http://www.universetoday.com/93565/kuipers-color-close-up/
Sabrina