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Il crimine paga bene… ma ride poco

Creato il 20 ottobre 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Da Fralerighe Crime n. 7

C’è una tendenza diffusa, nel genere criminale, ma più nello specifico nel noir, che inizia a starmi davvero stretta.

Qualcuno potrebbe dire: “Problemi tuoi.” Magari è vero, magari no. Vediamo di cosa si tratta. Noto con un certo fastidio, nei romanzi del genere, una pressoché totale mancanza di ironia.

Qualcuno, sempre lo stesso, potrebbe obiettare: “Il noir, l’hard boiled, il thriller, il giallo, ecc parlano del lato oscuro, non sono mica commedie.” Ok, è vero. Parlano del lato oscuro. Ma di cosa? Della vita, no? E allora perché non inserire l’analisi – o anche la semplice rappresentazione - del lato oscuro, in un contesto più completo, che includa i diversi aspetti della vita e non solo una parte di essi, col rischio di rendere la storia monca e parziale?

E ancora, inizia a starmi molto stretta la tendenza alla narrazione splatter o forzatamente cupa, come se parlare di omicidi e corruzione esigesse la totale mancanza di brio e vitalità.

Qualcuno (che parla troppo, ormai è assodato) potrebbe dire: “Eh, e allora che fai, parli di temi come violenza, corruzione e quant’altro con il sorriso sulle labbra?” Be’ proprio col sorriso sulle labbra no, ma un minimo di
leggerezza in più, perché no? A parte il fatto che potrebbe essere innovativo, ma poi, mai sentito parlare di satira? Usare l’ironia per evidenziare le storture della società, rendendo al contempo la storia più piacevole?

Non mi riferisco solo all’ironia, attenzione. Qualsiasi approccio naturale e adatto andrebbe bene. Basterebbe evitare questa tendenza all’omogeneizzazione dello stile, principale causa del manierismo nel genere.
Volendo, si potrebbe fare lo stesso discorso anche per altri generi, ma non essendo ferrato in materia evito di avventurarmici.

Tornando al romanzo criminale, per me il punto è questo: è opinione diffusa che le storie del genere siano scritte, oltre che per finalità narrative (raccontare una bella storia) anche per fare denuncia sociale. Perché non farlo in modo più piacevole? L’unico vero freno, secondo me, nell’adozione di uno stile più leggero sta nella sopravvalutazione del proprio potenziale di denuncia in quanto romanzieri.

Signori miei, prendiamoci meno sul serio…

Il crimine paga bene… ma ride poco

In fondo, sono solo storie stampate su libri, oggetti fruiti da poche persone. Forse, e qui azzardo una teoria spiccia, anche perché spesso poco divertenti e troppo ingabbiati in sindromi pedagogiche.

Aniello Troiano



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