Alessandra Comazzi da anni è uno dei più autorevoli critici televisivi italiani, ha ideato e realizzato Torino Sette, l’inserto che da tanti anni informa i torinesi di tutti gli eventi in città e provincia, partecipa a programmi televisivi raccontando i suoi punti di vista sulla televisione contemporanea e nell’ultimo Sanremo ha avuto l’emozione di vedersi cedere il microfono da Al Bano e cantare su quel palco che fu di Nilla Pizzi, coronando finalmente un sogno che le era stato negato da tempo. In Facebook ha una fan page ‘Cose di tele’.
Mi sono fatto raccontare che cosa sia il lavoro del giornalista oggi, proprio da chi, come lei, ha attraversato due svolte epocali della comunicazione in Italia, la nascita della televisione commerciale e l’irruzione del web; che cosa ha significato per il giornalismo l’impatto con le sfide tecnologiche, dall’informatizzazione alla digitalizzazione, e che cosa può fare il critico televisivo per la crisi di idee della televisione italiana.
Il tutto in una piovosa giornata torinese nel manieroso Palazzo Ceriana sede dall’Associazione Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti del Piemonte, di cui lei è Presidente. Le riprese sono in linea con il cielo plumbeo, ma la radiosa simpatia di Alessandra lo ha compensato…