Che il declino di Tiger Woods sia inevitabilmente arrivato al suo prologo credo sia nell'evidenza dei fatti sostenuta dai numeri. Impietosi, per dire la verità.
E tutto questo sarebbe causato da una sindrome particolare diffusa proprio nel mondo del golf, la cosiddetta Yips, che colpirebbe tra il 33% e il 48% dei golfisti professionisti. Ma andiamo con ordine.
Il golfista statunitense si trova come nell'epicentro di un terremoto: da una parte, le malelingue e chiacchiere gossippare che puntano il dito (anche) sulla sua liaison con la bella sciatrice Lindsey Vonn nel goffo tentativo di spiegarne il declino; dall'altra, gli esperti del settore che sono sicuri quasi all'unanimità che Tiger sia affetto dalla cosiddetta Yips, una sorta di "sindrome del golfista" che sembra creare disturbi anche a livello psicologico.
L'involuzione del suo gioco è tanto evidente quanto eloquente. Tant'è che uno degli analisti più autorevoli di Golf Channel ha detto chiaramente di non aver mai visto un professionista giocare così male sul corto. E a Phoenix, suo debutto stagionale, Woods ha addirittura concluso l'Open con un ultimo posto (130° con 155 - 73 82, +11) dopo un 82 (+11) nel secondo turno; punteggio più alto di sempre sul giro nei 317 tornei da lui giocati.
Anche il suo ex allenatore Hank Haney ha fatto riferimento alla Yips proprio dopo il Phoenix Open: "Lui ha la Yips e lo sa. E non sta passando da sola. Inizia (colpendo, ndr) la tecnica e si trasforma poi in qualcosa di diverso...". Haney - ex golfista - ha rivelato al New Yorker che tra il 1985 e il 2002 riuscì a giocare solamente 10 partite in tutto, proprio a causa della Yips.
Anche altri professionisti sono convinti che Tiger Woods sia affetto da questo disturbo e ne spiegano le motivazioni. Questo articolo l'ho realizzato per GQitalia.it, puoi continuare a leggerlo integralmente qui.
Gli Sponsor del Blog: