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Il Curtigghiu dei Ministri

Creato il 20 giugno 2011 da Giorgiocaccamo
In siciliano il curtigghiu è il pettegolezzo, la chiacchiera fatta per sparlare. Passatempo tra i preferiti nell'Isola. La gamma di significati però è tale che il corrispettivo inglese gossip non vale altrettanto. Letteralmente è il cortile, luogo di tradizionale chiacchiericcio tra comari (e compari). In generale, l'ho sempre interpretato come il parlare fine a se stesso, giusto per dare un ricambio d'ossigeno alla bocca.

Il Curtigghiu dei Ministri

L'albero di Natale di Calderoli

Oggi mi è venuto in mente il curtigghiu, leggendo della tragicomica polemica sul trasferimento dei ministeri al nord e di una controproposta che arriva dal sud. Ecco, non ho trovato di meglio che liquidarlo come curtigghiu, chiacchiera insulsa da cortile tra comari che si punzecchiano ma poi tanto vanno a fare la spesa dallo stesso negoziante di cui stanno sparlando. A Pontida si ribadisce la richiesta di portare in Brianza tre-quattro ministeri? Lega ladrona, Roma non perdona. Ma poi basta scorrere lo Stivale fin oltre tacco e punta, ed ecco che il catanese Francesco Tanasi rilancia, manco fossimo su un tavolo verde da poker: se li portate al nord, allora i ministeri devono stare anche al sud.
Tanasi è l'attuale segretario nazionale del Codacons, è già stato presidente dell'Associazione Nazionale Consumatori, nonché leader del Movimento Politico Consumatori Italiani. Insomma, i consumatori scendono in campo per un'equa ripartizione dei dicasteri in caso di "federalismo ministeriale". Eh sì, perché Tanasi nel 2008 diede il suo sostegno (non so quanto corposo in termini elettorali) al candidato Raffaele Lombardo, poi presidente della Regione, ed evidentemente si sente anche lui autonomista. Ma il capo del Codacons non parla del sud in generale: i ministeri devono essere trasferiti in Sicilia. E già sono pronte due sedi. "Tra l'Etna e il mare, le campagne e i boschi", Catania si candida ad essere la sede ideale per l'Ambiente. Ragusa invece sarebbe perfetta per l'Agricoltura. Per puro caso, dicasteri già guidati da siciliani... Si parla di almeno 30mila firme raccolte e si confida nel sostegno dei parlamentari siciliani e meridionali.
Immagino che anche in questo caso nella Capitale dovranno lamentarsi per il tentato strappo. Che si tratti solo di una provocazione, è molto probabile. Però qualche suggerimento a Tanasi mi sento di darlo lo stesso: ci meriteremmo pure il Turismo e i Beni Culturali (c'è solo l'imbarazzo della scelta), la Difesa (tanto le basi Nato ce le abbiamo già), gli Esteri (potremmo delocalizzarli persino a Malta). E volendo anche la presidenza del Curtigghiu.

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