6 novelle boccaccesche mutuate dal Decameron con due varianti fondamentali: l’ambientazione non è medioevale e i protagonisti sono persone di colore.
La vicenda si svolge infatti in Africa, anche se la location del film va ripartita fra il Senegal e la Lucania, per la precisione nella provincia di Matera.
Nella prima novella, la più importante, il giovane Nahim, avendo appreso dell’esistenza di una regina volubile oltre che ricchissima e dalla bellezza leggendaria, decide di conquistarla usando però un espediente.
Beryl Cunningham
Avendo saputo che tutti i pretendenti alla sua mano sono periti nel corso delle prove affrontate,con i suoi fratelli giunge al villaggio dove risiede la bellissima donna e occupa una tenda vicino alla sua dimora.
Durante la notte inizia con i fratelli a fare un fracasso infernale, disturbando così il riposo della donna.
Alle rimostranze della regina Bella, Nahim risponde mostrando alla cameriera della stessa una gallina che produce uova d’oro.
Invitato a venderla, Nahim rifiuta chiedendo come compenso di poter vedere la regina a gambe nude.
La riluttante Bella, su consiglio della sua cameriera accetta.
Continuando con la sua tattica, il furbo artigiano costruisce prima un coccodrillo, chiedendo di poter vedere la regina a seno nudo ed in seguito un elefante d’oro, questa volta chiedendo di poterla vedere completamente nuda.
Episodio 1, Nahim prova a guarire la regina Bella
Invano la donna cerca di convincere Nahim ad accettare terreni e mandrie, così alla fine cede, promettendo vendetta.
Quando Nahim vede la regina nuda, le dice che è un vero peccato che ” la abbia alla rovescia “; la regina, incredula, prende uno specchio che ovviamente riflette l’immagine al contrario e si convince così di non essere normale.
Nahim con le sue arte seduttive, convincerà la regina di averla riportata alla normalità e ben presto diverrà lo sposo di Bella.
Il secondo episodio, chiamato “Guarigione di una pazza per gli uomini“, vede protagonista un giovane di un villaggio, Malì, sposato ad una insaziabile ninfomane che va a letto con tutta la popolazione maschile del villaggio e poi, per non far torto al marito ogni volta che lo fa becco va a letto con lui.
Episodio 2, l’insaziabile moglie del povero Mali
Quando nella sua casa arriva un amico che non lo riconosce più tanto il povero Malì è consumato dall’inesauribile fame di sesso della donna, Malì ormai alla disperazione chiede all’amico di aiutarlo.
Così il giovane sparge in giro la voce che la donna, quando è a letto con un uomo, gli taglia l’attributo virile.
La donna viene convinta dal furbo giovane a immergersi in un fiume che a sua detta ha proprietà miracolose, ovvero spegne il desiderio verso gli uomini.
Da quel momento le cose tra i due coniugi ritornano normali.
Nel terzo episodio, “Gli amanti puniti“, un pescatore, convinto a ragione che sua moglie abbia un’amante, si finge cieco.
Da quel momento riesce a castigare duramente l’adultera, beffando l’amante (orinandogli addosso, bastonandolo con la scusa di aver sentito un serpente ecc.); sempre fingendosi cieco, smaschererà l’amante della moglie facendolo passare per un assassino e facendolo di conseguenza giustiziare.
Naturalmente, subito dopo la morte dell’uomo, riacquisterà la vista a suo dire “grazie ad una pozione miracolosa di un grande stregone”.
Il quarto e brevissimo episodio si intitola “Vendetta di prostituta“, e narra le vicende di una prostituta che si vendica ferocemente dei potenti del villaggio radunandoli a casa sua a mezzanotte, promettendo ad ognuno di loro una notte d’amore all’insaputa l’uno dell’altro. Gli uomini fuggiranno via nudi dalla casa della donna, coprendosi di ridicolo.
Il quinto episodio, “Che cosa non ha fatto“, racconta le gesta dell’aitante Simoa che si traveste da donna per entrare nella casa dell’uomo più ricco e influente del villaggio.
Naturalmente grazie al suo travestimento, riuscirà a godersi le grazie della moglie e delle giovani figlie dell’uomo.
Per sei settimane Simoa si congiungerà per sei notti alle sei figlie della coppia e alla fine riuscirà anche a farsi sposare dal padrone di casa!
Nell’ultimo episodio, un giovane finge di accoppiarsi con un’asina mentre sta passando una coppia composta da un agricoltore anziano e dalla sua giovane moglie.
Alle rimostranze dell’anziano che lo rimprovera di fare certe cose in pubblico e con un animale, il giovane risponde che è l’unico modo per eliminare i bruciori dell’asina.
La furba moglie dell’agricoltore finge così di avere lo stesso problema e convince il marito a rivolgersi al giovane per guarire.
Naturalmente il furbacchione si farà pagare la prestazione, e alla fine dopo aver vagabondato per i villaggi, ottenendo con furbizia sesso e cibo, riuscirà con uno stratagemma a conquistare una bella ragazza e ne farà la sua sposa.
Il decamerone nero è un decamerotico che non si discosta dalla media della produzione di questo particolare genere cinematografico; tuttavia ha qualche elemento di novità, costituito in primis dall’ambientazione che diventa esotica e non legata al tradizionale medioevo e sopratutto per l’utilizzo di attori esclusivamente di colore per l’interpretazione dei vari personaggi delle 6 novelle (non 5 come riportato dai vari siti)
Il finto cieco
Uscito nel 1972, quindi in pieno boom del fenomeno decamerotico per la regia di Piero Vivarelli, Il decamerone nero si basa su sei novelle differenti tra loro, anche se le più importanti ( e se vogliamo le migliori) restano la prima e l’ultima.
Il prodotto finito è di medio livello, superiore ad esempio alla media di molte produzioni, anche se siamo sempre nell’ambito del cinema di genere, quindi senza grosse ambizioni e senza nemmeno grosse pretese.
A dare un tocco di originalità c’è l’utilizzo di un cast di assoluti sconosciuti, quasi che Vivarelli avesse voluto copiare lo stile del Decameron pasoliniano: naturalmente qui siamo ad un altro livello, le storie sono fini a se stesse e non hanno quella ricercatezza, quella tematica di fondo anticlericale e gioiosamente popolare che aveva il film di Pier Paolo Pasolini.
Tuttavia si gustano storie che in qualche modo fanno sorridere per la loro ingenuità, storie che sono ambientate in villaggi pseudo africani e che prendono benevolmente in giro riti e superstizioni degli africani stessi.
L’unica attrice conosciuta è Beryl Cunningham, che interpreta la regina Bella: tutti gli altri sono dei carneade che però fanno il loro dovere, donando al film una patina surreale ma abbastanza fedele allo spirito del racconto.Vivarelli, autore fra l’altro di film come Il dio serpente, è un onesto mestierante e nulla più, ma quantomeno in questo film non utilizza a piene mani volgarità e lazzi gratuiti preferendo puntare su storie ingenue ma con un loro fascino.
Così alla fine se non si resta di certo entusiasti, non si può recriminare su molto avendo passato due ore tutto sommato piacevoli.
Episodio 5: una delle sei figlie del notabile del villaggio
Qualche nudità scontata, la bella Cunningham, una buona fotografia e qualche location selvaggia sono i punti di forza del film.
Per passare due ore senza riflettere e senza annoiarsi eccessivamente.
Episodio 6: la conquista della bella ingenua
Il decamerone nero, un film di Piero Vivarelli. Con Beryl Cunningham, Djbril Diop, Serigne N’Diaye, Jacqueline Scott Erotico, durata 100 min. – Italia 1972.
Beryl Cunningham-La regina Bella
Djbril Diop
Josy McGregor
Serigne N’Diaye
Jacqueline Scott
Yusussapha Ba
Isabelle Diallo
Fatou Diame
Gonzales
Dauda M’Baye
Issa Niang
Line Senghor
Regia:Piero Vivarelli
Sceneggiatura: Ottavio Alessi, Piero Vivarelli
Fotografia: Roberto Gerardi
Montaggio: Carlo Reali
Musiche: Griot Bana Cissokho, Luciano Michelini
Formato: Cinescope Eastmancolor