Magazine Cinema

Al Cinema: recensione "Fury" (2015)

Creato il 18 giugno 2015 da Giuseppe Armellini
Cinema: recensione
presenti spoiler
Se sei una donna tedesca di una piccola città tedesca conquistata dagli alleati non è che puoi star troppo tranquilla eh.
Potrebbe arrivare una granata.
Potrebbe arrivare uno che ti fucila.
Potrebbe arrivare un branco che ti stupra.
Oppure, se hai culo, potrebbe arrivare Brad Pitt che si spoglia e fa la pubblicità del dopobarba a casa tua.
Cazzo, sono in guerra, in mano ai nemici e mi entra Brad Pitt, il gioco vale la candela!
Poi hai anche una cugina giovane e bona, molto bona.
E il ragazzino che Pitt- intanto perfettamente rasatosi- deve svezzare, ha una grande occasione, ossia quella di fare un piccolo concerto da camera.
Prima suona il pianoforte con lei e poi la tromba.
Purtroppo propende per saltare la seconda parte preferendo leggerle la mano.
Lettura farlocca tra l'altro perchè in quelle linee della mano lui vede vita, vede amore ma poi 3 minuti dopo invece arriva una granata (insomma, doveva compensare Pitt) e lei muore, vaffanculo le linee, mago de sto cazzo.
Ma quell'amore appena trovato e poi subito perso va dimenticato, siamo in guerra.
Anzi, forse siamo in una stagione di Champions League.
Sì perchè Pitt dice:
"Prima ho combattuto in Africa, poi in Francia, poi in Belgio e ora andiamo a Berlino!"
Ottavi, quarti, semifinale e finale.
Finale che, perchè la Storia la conosciamo già, sarà comunque vinta.
Cinema: recensione
Mi spiace quest'atteggiamento un pò troppo ironico e magari non rispettoso ma Fury è un bel film di guerra a tratti però inaccettabile per qualsiasi mente senziente.
Sempre che chi scrive lo sia.
Peccato aver sprecato un grande soggetto per le classiche e insopportabili concessioni hollywoodiane all'inverosimiglianza e al (super)eroismo degli americani.
Tra l'altro l'idea del film di guerra attraverso la storia di un solo carrarmato non è originale, l'aveva già fatto, e in maniera molto più radicale, il bellissimo Lebanon, film che a suo modo resterà nella storia per quel suo esser stato girato tutto COMPLETAMENTE dentro il carro.
Ma c'è più verità in 3 minuti di Lebanon che in 2 ore di Fury.
Sono due i problemi.
Gli errori di sceneggiatura.
Le scelte di sceneggiatura.
A volte le due cose combaciano, altre no.
Tra i primi ne abbiamo una marea.
A partire dal soldato che troviamo già morto dentro il carro senza faccia (ma come ha fatto a perderla dentro il carro? e, se l'ha persa fuori, perchè buona parte della stessa è dentro?) a quel finale (bellissimo visivamente ma francamente imbarazzante negli sviluppi) in cui i 5 soldati combattono contro 300 tedeschi non solo alla pari, ma addirittura dimostrando superiorità, come se tra i crucchi, su 300, non ce ne siano stati 4, dico 4, capaci di mirare e sparare loro (che, ricordiamo, erano fuori dal carro).
Cinema: recensione
O vogliamo parlare della mina che ha distrutto il carro ma loro tranquillamente scendono e si fanno tutta la strada a piedi, il ragazzo addirittura di corsa? (ma scusa, non vi viene il dubbio che sia minata?)
O, e questa per me è la scena più insopportabile, lo scontro tra il carro tedesco e i 4 americani? O.k, va bene, è molto più potente il loro, o.k, va bene, può anche essere che ne distrugga 3 prima di essete distrutto a sua volta, ma sant'iddio, possibile che in un solo colpo annienti non solo tutti gli altri carri ma anche TUTTI i membri dell'equipaggio? Ecco, quello che non ho sopportato è che il carrarmato Fury abbia regole diverse da tutti gli altri, viva in un mondo tutto suo, un mondo dove può subire 5 missilate, 10.000 scariche di fucile, tutto quello che vuoi, ma il carro resiste e i 5 non muoiono mai mentre per gli altri carri bum!, un colpo e fuori dalla sceneggiatura carro ed equipaggio.
O.k, ma questo è cinema direte voi. E infatti questi cazzi.
Il problema di Fury sta nell'anima.
Ancora una nuova glorificazione dell'eroe americano, ancora un vedere solo i tedeschi come brutti e cattivi (e incompetenti aggiungerei io), ancora tutte le scene con i passi biblici, ancora le musiche maestose, ancora, forse la cosa peggiore, l'idolatria della guerra.
All'inizio il film era magnifico, con questo giovane ragazzo scioccato dagli orrori che vedeva. Ma poi, piano piano, anche lui diventa una macchina assassina, uno che ci gode ad ammazzare, e questo va anche bene eh, è un'evoluzione non solo verosimile, ma pure bella da vedere. Sì, ma il film la glorifica, ci dà la sensazione che quel ragazzo sia "migliore" come macchina da guerra che prima, ci dà la sensazione che il suo coming in age sia positivo, pieno di valori ed ideali.
Il diventare assassini diventa una qualità.
Anzi, una cosa da ammirare e metterci pure la musica trionfante sotto.
Cinema: recensione
In un film europeo sto scempio non sarebbe successo, la dinamica psicologica del giovane soldato sarebbe stata rispettata, e non gettata in pasto ad Hollywood.
Non c'è riflessione, o se c'era è rimasta alla prima mezz'ora, non c'è verità, non c'è vera sofferenza umana, tutto ormai è andato a scatafascio in onore del perfetto percorso che il giovane eroe americano deve intraprendere.
Eppure il film è buono, recitato bene, fotografato da Dio (specie nella scena dello scontro finale) e pieno di buoni propositi come la già citata scelta del microcosmo carrarmatiano o quella dello svezzamento, iniziazione, che Pitt fa al giovane.
Ma tutto puzza di cinema, tutto.
E così per ritrovare qualcosa di umano in questo megaspot alla guerra e all'America dobbiamo aspettare quel "mi dispiace ragazzo" che dice il Pitt morente, quel "ho paura", quel soldato tedesco che compie un gesto di pietà.
Sono momenti in cui tornano le sfumature, le zone grigie, i momenti di riflessione per lo spettatore, i dubbi su dove siano i buoni e dove i cattivi, su quello che ci può essere di eroico nella guerra (perchè di eroi ce ne sono davvero) e quali sono i suoi lati più schifosi.
Torna ad essere un film a 360°, come all'inizio.
Tutto il resto è una visivamente bellissima, narrativamente coinvolgente, apologia dell'eroe americano.
(voto 6,5)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :