Il deputato Bordo (Sel) denuncia i saluti fascisti al cimitero di Cremona

Creato il 13 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Forse mai come negli ultimi mesi l'odio, la violenza verbale, il disprezzo, il tentativo di screditare in ogni modo possibile l'avversario politico sono stati così forti, anche se il malcostume perdura con varia forza ormai da decenni. Infatti la liberazione dal fascismo non è stata celebrata nemmeno quest'anno da tutte le forze politiche, anche se il contrasto alla dittatura e alla pretesa di autolegittimarsi con la violenza rimane sempre un'eventualità da non accantonare. Si sentono accuse cariche di un odio inaudito verso i profughi e i migranti, si notano persone un tempo moderate e oggi schiumanti di sentimenti estremisti, si odono discorsi furiosi di razzismo scatenato e il radicalismo smodato imperversa. Il 25 aprile, giorno della liberazione dal fascismo, fu però un giorno di festa anche la tragedia della guerra proseguiva. La forza della liberazione dalla dittatura si tramutò in una felicità straordinaria. Si apriva una prospettiva di libertà dopo la terribile violenza fascista. Il deputato Franco Bordo (Sel) presenta in Procura un esposto per apologia del fascismo. In occasione della messa per l'anima di Mussolini, al cimitero di Cremona, sono stati viste e fotografate persone che compivanSeo il saluto fascista. Segue il comunicato di Sel Cremona.

Come riportato da tutti gli organi di informazione locale e testimoniato da chiare prove fotografiche, in occasione della celebrazione in memoria di Benito Mussolini tenutasi il 26 aprile (a proposito, non doveva slittare al 3 maggio?) presso il cimitero di Cremona, abbiamo dovuto ancora assistere all'esibizione di simboli riferibili all'ideologia fascista e alla pratica del "saluto romano" da parte dei partecipanti, in aperta violazione delle disposizioni del Sindaco, ma, soprattutto, delle leggi della Repubblica, che vietano espressamente questi gesti.
L'esibizione del saluto romano è un'azione perseguibile. Lo ha sancito, nel settembre dello scorso anno, la Cassazione, che ha condannato definitivamente due neofascisti per aver riproposto gesti del ventennio, in particolare il saluto a braccio teso.


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