Il derby di Roma, Osvaldo e la maglia sfottò

Di Salvatore Giambelluca il 17 ottobre | ore 12 : 23 PM

Dopo il bel derby come quello di ieri sera tra Lazio e Roma sono molti gli spunti di riflessioni che si trovano oggi sui maggiori quotidiani sportivi. La squadra di Reja torna a vincere il derby dopo 6 sconfitte che cominciavano a pesare per i tifosi laziali, rischiando di diventare un tabù per alcuni. Addirittura – come dichiarato dal capitano della Roma Francesco Totti – c’era chi nominava proprio il tecnico friulano portafortuna giallorosso. Umorismo pre-derby, lo definiscono.

Derby diverso dal solito che ha visto una squadra che attaccava a sprazzi con momenti di bel gioco – la Roma – e un’altra che ha tirato più in porta e presidiato di più nella metà campo avversaria – la Lazio. E’ finita 2-1 con un gol nel finale del tedesco, Miroslav Klose, un attaccante “fortissimo” – così definito da Fabio Caressa durante la telecronaca -, gol che ha dato la vittoria cercata per tutto il secondo tempo dopo che Kjaer ingenuamente sbilancia Brocchi in area di rigore e Tagliavento lo espelle concedendo il calcio di rigore che taglia le gambe alla squadra di Luis Enrique. Hernanes sigla il gol meritato che porta la gara sul pari.

La maglia di Osvaldo. Assente ieri sera per infortunio Francesco Totti, il giocatore giallorosso che tiene al derby più di ogni altra sfida, la Roma si è affidata alla grinta e alla romanità del solito De Rossi, che però ieri non ha inciso come speravano i tifosi, in avanti i tre nuovi, Bojan, Pjanic e Osvaldo avevano il compito di non far rimpiangere il capitano. E ad imitare Totti ci ha pensato proprio l’italo-argentino Pablo Osvaldo che dopo il gol del vantaggio momentaneo ha mostrato la maglia che lo farà entrare per molto tempo nel cuore dei tifosi giallorossi, «Vi ho purgato anch’io», citando una vecchia frase del pupone che dopo un gol nel derby datato 1999 mostrò la celebre maglia: «Ti ho purgato ancora». “Se me l’ha suggerita Totti? No, l’ho promessa io a lui, gliela dedico”, ha detto all’intervallo ai microfoni di Sky.
Qualcuno lo ha definito un gesto stupido, spavaldo, dopo appena 6′ minuti di gioco, ma indubbiamente un gesto che avrebbe potuto fare entrare Osvaldo nella storia del derby capitolino, ma purtroppo per lui è andata diversamente.