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“Il deserto del cuore” – Agatha Christie

Creato il 11 dicembre 2014 da Temperamente

È il 1944 e la Regina del Giallo, la celebre scrittrice inglese Agatha Christie, si tinge di rosa; per la terza di sei volte.

Autrice di una vasta produzione di gialli e mystery, che comprende l’immortale capolavoro Dieci piccoli indiani (1939) e la creazione degli investigatori Hercule Poirot e Miss Marple, la Christie regala ai suoi lettori un colpo di scena inaspettato, esattamente come quelli che nei suoi thriller fanno spalancare occhi e bocca: a cavallo tra il 1930 e il 1956, infatti, la Regina del Giallo scrisse sei romanzi sentimentali, pubblicati con lo pseudonimo di Mary Westmacott.

A questo punto, occorre una premessa: in niente e per niente questo breve romanzo può essere associato a uno qualsiasi dei numerosissimi romanzi rosa che tutte le edicole espongono tra una rivista di gossip e l’altra; perché, più che un libro sentimentale nel senso stretto del termine, Il deserto del cuore è un’indagine psicologica: un thriller dell’anima.

Prima di tutto, a colpire il lettore è l’ambientazione: dimenticatevi dei dolci paesaggi di colline e onde spumeggianti che spesso caratterizzano questo genere; qui siamo in pieno deserto iracheno, nel bel mezzo del nulla. L’unica compagnia di cui la protagonista, Joan Scudamore, può godere è quella di un cuoco che parla un inglese stentato, unita alla presenza inesorabile di mosche, odore di paraffina, sole abbagliante e un’immensa, infinita distesa di sabbia.

Di ritorno da un viaggio in Medio Oriente per motivi familiari, la britannicissima Joan si ritrova bloccata nella squallida locanda accanto alla stazione, in attesa del treno; ma a causa di un contrattempo climatico, il viatico di Joan per la civiltà tarda ad arrivare. Senza più carta per scrivere lettere ad amici e parenti, senza più libri da leggere, senza nessuno con cui parlare, alla signora Scudamore, un’autocompiaciuta borghese di mezza età, non resta da fare altro che aspettare. E aspettare ancora. E se all’inizio il silenzio del deserto si rivela il sottofondo ideale per alcuni giorni di riposo forzato, a lungo andare si trasforma in un nemico tenace, pronto a richiamare dalla memoria di Joan i fantasmi di ricordi che non sono mai stati veramente soppressi.

La vita della signora Scudamore, all’apparenza perfetta e irreprensibile, si spiega pagina dopo pagina davanti agli occhi del lettore; persone e incontri, errori e giudizi affrettati, sensazioni e sentimenti repressi salgono a galla giorno dopo giorno, rivelandosi alla mente sempre più affaticata di Joan in un gioco di scatole cinesi: perché persino dietro la citazione di una poesia di Shakespeare si può nascondere un segreto mai confessato.

Proprio come nei suoi thriller, Agatha Christie tiene sulla corda il lettore fino all’ultima pagina, nello stesso modo in cui il ritardo del treno nel deserto stuzzica i nervi di Joan Scudamore che, illuminata in pieno dal sole impietoso del Medio Oriente, non può più nascondersi a se stessa.

on ci sono detective baffuti o vecchie signorine argute in questo romanzo della Regina del Giallo; ma ben presto appare chiaro, ne Il deserto del cuore, che non sono necessari pugnali e pistole per essere vittime e carnefici.

Consigliatissimo.


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