Il destino dell’olio lampante del Grande Salento genera molte discussioni “infuocate”

Da Antoniobruno5
Il destino dell’olio lampante del Grande Salento genera molte discussioni “infuocate”
-------------------------------
Il dibattito scaturito dal Tavolo tecnico interprovinciale sull’olivicoltura del 28 febbraio 2011 continua ed è sempre più “infuocato” dal calore sprigionato dalla proposta della centrale a olio lampante. In questa nota le proposte del Prof. Luigi De Bellis del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento
-------------------------------
Per poter discutere con profitto, magari evitando di urtare la sensibilità di chi ha proposto ipotesi poi ritenute magari 'inappropriate', è opportuno evitare l'invio di e-mail ovvero è meglio discuterne di persona in occasione di convegni che abbiano per tema l'agroalimentare del Salento. infatti si finisce troppo spesso ad attribuire alle parole 'scritte' significati molto più negativi e 'definitivi' rispetto a comunicazioni verbali.
Per questo, invito tutti a partecipare il prossimo 12 marzo 2011, presso il palazzo Marchesale di Taviano (Lecce) alle ore 17:00, il colloquio pubblico su "Innovazione per l'Agricoltura del Salento". Un momento di incontro e confronto tra gli operatori del settore primario per determinare possibili strategie di reazione ai cambiamenti in atto.
Programma
- Saluti delle autorità
- Introduzione di Daniele Pisanello, avvocato consulente in Legislazione agroalimentare, e Luigi De Bellis, Università degli Studi del Salento, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali
- “Agricoltura salentina: stato dell’arte e prospettive”
Antonio Bruno, dottore agronomo
- “Coltivazione di olive Leccino nel Salento”
Marcello Cursano, Azienda Agricola Toscano, Santa Cesarea Terme (LE)
- “Qualità, controllo e repressione delle frodi nel comparto oleicolo”
Paolo Carmignani - Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi agroalimentari sede Lecce
- “I risultati economici della coltivazione del melograno”
Angelo Durante - Azienda Agricola Durante, Leverano, LE
- “Valorizzazione dei prodotti agricoli mediante la trasformazione”
Lisella Dal Porto - PR.ALI.NA srl, Melpignano LE
- Discussione e conclusione
L’evento è realizzato grazie al patrocinio dei seguenti enti:
• Consorzio di bonifica Ugento e li Foggi
• Presidenza del Consiglio della Regione Puglia
• Comune di Taviano, Assessorato all’Agricoltura e Promozione Enogastronomica
• Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali, Lecce
Ma dopo aver letto tante cose non posso fare a meno di stare zitto, nonostante l'ottimo suggerimento, e mi permetto, forse troppo frettolosamente, di giudicare 'inappropriata' la proposta di bruciare per scopi energetici l'olio lampante per una serie di ragione che elenco brevemente:
A) la soglia di convenienza economica per una centrale ad oli vegetali comunitari è intorno ad un prezzo del combustibile di circa 0,6-0,8 euro /kg a secondo della taglia: essendo già in vigore un incentivo per la produzione di energia elettrica un secondo (rilevante) incentivo per sostenere il prezzo del lampante (ora a circa1,6 €) è probabilmente illegale per le norme comunitarie e molto oneroso per le casse pubbliche.
B) Le centrali ad oli vegetali vengono costruite per durare almeno 20 anni, quindi se dopo pochi anni o l'olio lampante o l'incentivo svaniscono prevediamo la combustione di olio di palma o la chiusura della centrale? Qualcuno potrebbe pensar male immaginando che la proposta sia una scusa per impiantare nel Salento centrali che funzioneranno ad olio di palma.
C) l'ipotesi di centrale a olio lampante determina automaticamente una competizione della filiera energetica con la filiera alimentare, ovvero sicuro innesco per l'aumento dei prezzi alimentari oltre che un evidente spreco di cibo.
D) È opportuno impiegare per scopi energetici, prima dell'olio lampante, i sottoprodotti dell'olivicoltura quali la sansa ed i residui di potatura.
In aggiunta, ripropongo alcuni argomenti per una discussione rivolta ad individuare possibilità utili ad un rilancio dell'olivicoltura Salentina:
• Un Marchio provinciale per l'olio di oliva
• Una Raffineria dell'olio lampante per la produzione di olio di oliva a marchio
• Una produzione di eccellenza, a marchio specifico, di Olio extravergine da olivi secolari
• Controlli di qualità e quantità sui produttori che dichiarano 'olio italiano'
• il Reimpianto di oliveti non secolari per una raccolta completamente meccanizzata
Luigi De Bellis
Università del Salento
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali
Centro Ecotekne
via Provinciale Lecce Monteroni
73100 Lecce
tel 0832 298870
fax 0832 323239
email: luigi.debellis@unisalento.it

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :