Può sembrare strano che un tipo tranquillo come Magritte – tutto l’opposto di un surrealista sanguigno come lo spagnolo Dalí – ammirasse questo soggetto. Ma c’è un episodio nella sua vita. Quando René aveva 14 anni, sua madre fu trovata annegata nel fiume, con la camicia da notte avvolta intorno alla testa. Non si seppe mai perché.
Meglio un raffinato criminale, autore di affascinanti avventure immaginarie, che un comune assassino impunito. Fu probabilmente quell’episodio della sua adolescenza a dare a Magritte quel suo sguardo allucinato ma pacato, fatalista, sulla realtà. Come Giovanni Pascoli, che perse il padre nel modo che (non) si sa. O Samuel Beckett, che un giorno venne aggredito in strada e accoltellato da uno sconosciuto. Quando Beckett gli chiese: “Perché lo hai fatto?” lui rispose: “Non lo so”.
dhr