Se devo dirla tutta, sono stata molto tentata di interrompere anche la lettura di questo libro, ma era da un po’ che non leggevo romanzi e mi sono detta: no, questo devo portarlo alla fine!
Ma non è stato facile.
Lui – il libro – è molto cinematografico. Ma scontato. Si vuol mantenere il mistero sul passato di Jacop la Volpe e dell’assassino Urquardt fino alla fine, però tutto viene tirato così per le lunghe: e spiegalo cosa ha visto che l’ha così colpito, no?
No, c’è sempre qualcuno che cambia discorso o capitolo.
I soliti inseguimenti, la solita storia d’amore che si lascia intuire, i soliti sbudellamenti… l’unica particolarità è l’ambientazione nella Colonia del 1260, ma, se si escludono le tiritere sulla storia dei clericali e dei nobili, la quotidianità, che doveva essere ben diversa dalla nostra, non viene mostrata nei dettagli.
Abbastanza deludente.