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Il dibattito no!

Creato il 24 gennaio 2015 da Patuasia

Leggo l’editoriale di Piero Floris, segretario di Alpe, e scopro la vera natura del suo partito che lo blinda all’opposizione. Scelta nobile senz’altro. Ma ci serve? Poco, quasi niente. Quel tanto d’aria giusto per non morire di asfissia. A Floris preoccupano l’identità (sindrome della sinistra) che in Alpe non è mai stata chiara, e la fiducia degli elettori che non va tradita. Ma cosa vogliono gli elettori? Più fatti, più lavoro, più scuola, più trasporti, più servizi, insomma una maggiore qualità di vita e poi… ben vengano anche una maggior onestà e una maggiore trasparenza. E come si ottengono questi obiettivi? Governando. E come si può governare? Le strade sono due: ampliare il consenso, cacciando voti oltre alle proprie sponde o trovare un compromesso con chi governa. Nel primo caso non vedo margini di acquisto: i ribelli unionisti hanno trovato asilo in UVP; le sensibilità più a sinistra trovano più affascinante l’avventura greca che qui prenderà le sembianze nella lista l’Altra Valle d’Aosta. I verdi moderati si estingueranno. La possibilità di un compromesso non l’hanno voluta cogliere e hanno trasferito l’occasione nelle mani dell’ex alleato Viérin che si è intortato con estrema facilità il PD. Vecchia storia! Invece Alpe, seguita dal PD che sarebbe venuto appresso, sarebbe stata una grande novità. Elettorato tradito? E perché se si riesce a portare a casa qualche risultato? Meglio stare a guardare, lasciando agli altri le decisioni? Ora Alpe non ha più scelta, ma una forzata opposizione composta da sette consiglieri. Tanto a Floris piacciono i dibattiti…


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