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Il dilemma di Rosberg

Da Carlo69 @F1Raceit
Paddock Rosberg 2012 Brasil

Published on dicembre 12th, 2012 | by Alessandro Bucci

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Il figlio di Keke dovrà fare i conti con Lewis Hamilton, un fuoriclasse affamato di vittorie.

Non ha certo avuto vita facile Nico Rosberg, nella sua ancor breve carriera in Formula 1.
L’esordio del biondo, figlio d’arte e vero e proprio sex symbol per il gentil sesso, risale al Gran Premio del Bahrain del 2006, al volante della poco competitiva Williams FW28 Cosworth. Il debutto di Nico é stato dei migliori, un settimo posto conquistato con i denti e giro veloce in gara -abbattendo il record in termini di precocità-, ma la stagione del tedesco non è stata altrettanto positiva, con solamente tre piazzamenti a punti e ben nove ritiri. Ciò nonosante, il figlio del campione del mondo 1982, si è messo in luce per caratteristiche quali grinta, velocità ed estro nelle fasi d’attacco e di difesa, impressionando più di un addetto ai lavori.

Mark Webber, Alex Wurz e Kazuki Nakajima. Questi i tre driver che Rosberg ha dovuto affrontare come compagni di squadra, rispettivamente l’australiano -poi Red Bull- nel 2006, l’austriaco ex Benetton la stagione successiva e il figlio d’arte di Satoru san da Interlagos 2007 al 2009.
Si é soliti dire che le statistiche non mentono mai, tesi che non mi trova proprio d’accordo. Nel caso di Nico, a mio parere i numeri mentono eccome.
Soprattutto nelle fasi di qualifica, Rosberg negli anni trascorsi alla Williams ha sempre dimostrato di essere la prima guida del team e, caso curioso, nel 2007 a salire sul podio non è stato lui, ma Wurz, anche grazie ai numerosi ritiri di Montréal 2007, una gara pazzesca che passerà alla storia per un paio di motivi: la prima vittoria di Lewis Hamilton in Formula 1 e lo spaventoso incidente di Robert Kubica.
Sfiorato il primo podio della carriera ad Interlagos, mentre il neo arrivato Nakajima era occupato ad investire meccanici ai box, Rosberg ha centrato il terzo posto alla gara inaugurale del 2008, a Melbourne. Un podio meritato e a lungo agognato, che “benedirà” l’intero mondiale del giovane tedesco. Ancora meglio per Nico va a Singapore -la gara che verrà tristemente ricordata per il crash gate-, dove è giunto secondo alle spalle di Alonso su Renault, dopo aver quasi “rischiato” di vincere, non fosse per una stupida penalità rimediata in gara, dal momento che fu costretto a fermarsi ai box in regime di Safety Car quando questo non era permesso dal regolamento.
Nel 2009 Rosberg ha messo in mostra una costanza rilevante che diviene il suo marchio di fabbrica: nove piazzamenti a punti consecutivi dal GP del Bahrain a quello del Belgio.

Il 2010 é un anno di svolta nella carriera di Nico: la Mercedes -ex Brawn GP fresca di titolo- si sbarazza di entrambi i piloti e firma Rosberg, con la speranza di lanciarlo quale definitivo astro nascente. Tuttavia poche settimane dopo succede qualcosa, eccome se succede: Michael Schumacher viene ingaggiato da Ross Brawn per formare un super team tutto tedesco e il giovane Nico si vede arrivare in casa nientemeno che Mr. 7 titoli mondiali, che come primo gesto amichevole requisirà subito il numero di gara al povero Rosberg, giusto per far capire che aria sarebbe tirata.
La pista però dirà cose diverse: in qualifica non c’è stata storia, in gara quasi: nel 2010, dopo quattro GP, Nico vanta due podi, rispettivamente Malesia e Cina, mentre il Kaiser fatica a rientrare nella zona punti. La nota amara in tutto questo, per il figlio di Keke, è che poche anime si sono interessate alla sua ottima prima annata in Mercedes, mentre i flash continuavano ad impazzare su Schumy. Ora, lungi da me voler fare una disamina sulla bontà o meno del rientro di Schumacher, ma penso vada detto chiaro e tondo che Nico è stato sottovalutato e che, da gran parte della stampa, non gli è stato riconosciuto il giusto merito.
Nei due anni seguenti la musica é cambiata di poco, con qualche sali -la prima vittoria in carriera per Nico in Cina nel 2012- e scendi -i zero podi conquistati nel 2011-, ma se stiamo ai risultati, il confronto tra Rosberg e Schumacher si è concluso con una sconfitta per il Kaiser. E non ho messo aggettivi davanti al termine sconfitta per non mancare di rispetto al sette volte campione del mondo. Scherzi a parte, Rosberg ha certamente dovuto lottare contro un mostro sacro della Formula 1 e a referto i risultati gli danno pienamente ragione.

E per il 2013? Un po’ di relativo relax? Un compagnuccio di squadra che magari crei pochi problemi? Ma neanche per idea.
Ecco arrivare un altro dilemma per il buon Nico: Lewis Hamilton, vecchio compagno di squadra ai tempi del kart, in rete non è difficile trovare foto dei due in versione scolaretti in gita.
La Mercedes sostiene che non ci saranno disparità di trattamento, che non vi sarà una vera e propria prima guida all’interno del team, ma personalmente fatico molto a crederlo.
Per Nico ora possono presentarsi sostanzialmente due scenari: continuare a spingere cercando di battere un altro scomodo compagno di squadra, oppure diventare una seconda guida solida che accetta di recitare un ruolo di quel tipo e pensa soprattutto ad incamerare punti per il bene della squadra.
Potrebbe trattarsi di un’annata cruciale per Nico, una stagione che in cui si farà maggiore chiarezza sul dilemma di Rosberg: il tedesco può essere una prima guida o si tratta “semplicemente” di una buona seconda guida?
Ancora una volta sarà la pista a parlare, ma sono convinto che Rosberg non sarà un osso molto facile per il fuoriclasse campione del mondo 2008…


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