Dopo una serata passata guardando ben due film di Sacha Baron Cohen, che avevo già visto, ma mi fa sempre piacere rivederli, ho deciso che dovevo vedere quello che mi mancava, visto che i miei amici sarebbero andato a vederlo il giorno in cui io sarei dovuto partire. E così, dopo aver visto in una sera gli esilaranti “Bruno” e “Borat”, ho scelto per “Il dittatore”.
USA 2012
Titolo Originale: The Dictator
Regia: Larry Charles
Cast: Sacha Baron Cohen, Ben Kingsley, Anna Faris, John C. Reilly, Megan Fox, Edward Norton, B. J. Novak, Chris Elliott, Kevin Corrigan
Genere: Commedia
La trama in breve: Lo stato africano del Wadiya è da anni sotto la dittatura militare di Aladeen, che ha sempre rifiutato di concedere il petrolio del suo paese alle multinazionali estere. Sotto minaccia di bombardamento in caso egli non avesse fatto un discorso all’ONU, si reca in America, proprio per fare questo discorso. Tradito dal suo braccio destro, egli viene torturato e gli viene tagliata la barba, in modo da renderlo irriconoscibile agli occhi della gente e di mandare a fare il discorso il suo sosia, un vero e proprio burattino.
“Ali-G Indahouse”, “Bruno” e “Borat”, differentemente da questo film, avevano una grossa particolarità: il tutto era girato in stile candid camera, i personaggi interpretati facevano all’epoca parte di un programma televisivo in cui appunto andavano ad intervistare personaggi famosi, che non si rendevano conto di avere a che fare con un comico. Cosa che dopo l’uscita di ben tre film e dopo che la popolarità di Sacha Baron Cohen è cresciuta, non è stata più praticabile, in quanto ormai tutti lo avrebbero riconosciuto, nei panni di uno dei tre personaggi.
Ecco che dunque questo è un film nel senso più classico del termine. C’è una storia di fondo, si vuole fare ridere e lo si vuole fare usando una sorta di satira politica e culturale. Diciamo che se da un certo punto di vista la cosa gli riesce discretamente, purtroppo questa ultima opera in cui è coinvolto Cohen, la prima opera cinematografica “classica”, ha perso tanto dello smalto che aveva nei suoi precedenti lavori.
Con questo non voglio intendere che non faccia ridere, alcune scene esilaranti ci sono, rimangono le battute prevalentemente satiriche, ma l’attore rimane troppo legato allo stile che lo aveva contraddistinto nei precedenti film, non riuscendo ad ottenere lo stesso effetto (le cose che fa in Borat in un film “vero” farebbero ridere fino a un certo punto, è proprio la candid camera e il fatto che il pubblico lo sa a renderlo un film geniale) e facendo calare abbastanza l’effetto comico.
Prima opera di cinema che però può mettere le basi per un buon futuro, visto che ormai per motivi già detti, Baron Cohen non potrà più fare candid camera come faceva a inizio anni 2000.
Voto: 6+