Magazine

Il dittatore

Creato il 24 agosto 2010 da Alfopop
IL DITTATORE
Berlusconi si fa un baffo della Costituzione. L’ha detto esplicitamente. Non c’è Carta Costituzionale, prerogativa del Presidente della Repubblica o del Parlamento che tengano. Sono solo tutti fastidiosi ostacoli. Ammennicoli di cui Lui in Persona può fare tranquillamente a meno. Perché Lui in Persona ha dalla propria parte il popolo sovrano (che però eserciterebbe la propria sovranità, si dovrebbe ricordarlo, nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione, appunto!). Già, peccato che all’inizio il beneplacito popolare ce lo avessero anche Hitler e Mussolini e guarda un po’ come è andata a finire. Quindi, secondo il suo ragionamento, Berlusconi può legalmente e legittimamente comportarsi da Imperatore Romano, piuttosto che da Presidente del Consiglio e fare ciò che più gli aggrada in nome del “consenso”. E con la – logicamente - inspiegabile complicità dei suoi, cucirsi addosso l’abito dell’impunità totale, evitare processi, schivare i numerosi scandali che avrebbero dovuto ampiamente mettere in dubbio la sua moralità, evadere milioni di Euro di tasse alla luce del sole (vedi il caso Mondadori) e all’occorrenza sguinzagliare i suoi mastini, prezzolati direttori di quotidiani e di tg (uno, a nome Feltri, fido servitore, direttore di un quotidiano di proprietà della famiglia, non si tira indietro neppure quando si tratta di screditare pubblicamente in relazione ad affari privatissimi la ex-moglie del suo Padrone, di Lui in Persona, entrando nel merito di una querelle di cui non solo non dovrebbe fregare nulla a nessuno, ma della quale il Signor – si fa per dire – Feltri non avrebbe titolo alcuno per parlare, né per moralizzare e tanto meno giudicare). Direttori di quotidiani e tg, dicevamo, abilissimi a narcotizzare con la loro droga (leggi merda) mediatica quel popolo sovrano, spargendo ai quattro venti chiacchiere fumose e strillando caoticamente sopra qualunque voce dissenziente, soffocandola sul nascere. Infatti costoro sbraitano su qualunque cosa, ingigantiscono quisquilie e pinzillacchere varie, badando a nemmeno minimamente sfiorare, o comunque viceversa a sminuire, le varie inezie - diciamo così - che riguardano Lui in Persona. Feltri ha il coraggio di chiedersi come abbia creato il suo patrimonio la Sig.ra Tulliani, quando non ha mai posto la medesima legittima domanda a Lui in Persona, che tra l’altro a chi gliel’ha posta in passato non hai mai comunque risposto. Un uomo, Lui in Persona, che dal nulla ha creato un Impero finanziario, che ha rapinato ville a ingenue fanciulle, che ha da sempre piegato la legge al suo comodo riscuotendo i favori da amici ben inseriti (leggi Bettino Craxi), sotto il cui tetto hanno vissuto mafiosi ed assassini, ma a cui il Feltri non trova nulla da chiedere. A Lui in Persona. Basterebbe questo per sottolineare la faziosità di questo sedicente giornalista (ahahaha!), pietosamente e scandalosamente asservito alle necessità del padrone.
Relativamente all’esiliato e reietto Gianfranco Fini poi – al di là delle questioni soprattutto etiche che lo riguardano e che dovranno essere verificate - esisterebbe in Italia, come in qualsiasi democrazia degna di questo nome, il cosiddetto “divieto di mandato imperativo”, ma nessuno tra i nostri deputati, tra costoro che per primi dovrebbero essere garanti delle regole pare ricordarsene in questi giorni. Ma cos’è questo divieto? In soldoni un deputato eletto ha il dovere di comportarsi sempre secondo la propria coscienza (non secondo quella del partito che lo ha fatto eleggere, tanto per iniziare) e senza sentirsi in nessun modo condizionato nelle proprie scelte da un ipotetico mandato popolare. Ovvero se è stato eletto ad esempio al Nord, dovrebbe, una volta eletto agire comunque nell’interesse di tutti gli Italiani e non solo di quella parte del Paese, a discapito del resto (forse si dovrebbe ricordarlo alla Lega, di tanto in tanto). Insomma un deputato o un senatore hanno, in qualsiasi momento, il diritto di non omologarsi, qualora lo ritengano necessario. Ed è anche per questo che il ricorso sistematico del governo Berlusconi alla fiducia ha, a rigore, il sapore se non dell’anticostituzionalità vera e propria, almeno di uno schiaffo moralmente inaccettabile alle prerogative del Parlamento, al sacrosanto diritto/dovere di ogni deputato di discutere i provvedimenti, di sollevare dubbi, qualora ne avesse. Dubbi che dovrebbero potersi sollevare non solo da parte dell’Opposizione, ma anche all’interno di uno stesso schieramento – in democrazia – senza essere considerati per questo “traditori” del popolo o di Lui in Persona. Piuttosto ci sarebbe da chiedersi come mai, molti nel PDL, abbiano invece da tempo rinunciato a questo sacrosanto diritto. Come mai la maggior parte segue acriticamente il Padrone in questa deriva demagogica e populista, senza preoccuparsi delle conseguenze per la nostra sempre più maltrattata democrazia, ostaggio di questo giullare matto di Lui in Persona, le cui esternazioni dovrebbero far rabbrividire chiunque abbia a cuore questo Paese. E invece no! Gli stanno tutti dietro. Perché? Sono davvero tutti così a rischio di “dossieraggio” da dover fare per forza buon viso a cattivo gioco? Potrebbe davvero essere l’unica spiegazione, mio dio! A meno di ritenere tutti così miopi, politicamente e moralmente ottusi, così aggrappati alle poltrone, ma anche ampiamente idioti da fare ciò che fanno semplicemente per pura ingordigia o addirittura per reale convinzione. Certo a guardarli bene in faccia (penso a Brunetta, Calderoli, Cota, Alfano, Cicchitto, Bondi e molti altri) anche questa seconda ipotesi è piuttosto plausibile.
Ma in tutto ciò c’è una verità. La sovranità popolare. Il diritto del popolo di far sentire (secondo i modi e i limiti della Costituzione) la propria voce. C’è, grazie a dio, quel diritto di voto, tanto richiamato da Lui in Persona perché in fondo (e non completamente a torto) ci considera tutti degli emeriti coglioni. Vogliamo dargli ancora una volta ragione? perché invece potrebbe essere l’occasione per recuperare un minimo di sacrosanta dignità. Vogliamoci un po’ più di bene tutti, cazzo, e mandiamo a casa il Dittatore e la sua cricca. Mandiamo a casa coloro che hanno ritenuto di poter disporre a piacimento della nostra terra, coloro che ritengono di poter disporre anche di tutti noi. E’ ora di dire basta!

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog