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Il divisionismo, luce del moderno

Creato il 08 febbraio 2016 da Artesplorando @artesplorando

Il divisionismo, luce del moderno

Gaetano Previati, maternità

L'ho promesso quando parlai del pointillisme, ed eccomi qui a parlare di un movimento analogo che si sviluppò in Italia.Il divisionismo è stata una delle più emozionanti stagioni dell’arte italiana negli ultimi secoli.Si sviluppò a partire dall'ultimo decennio del XIX secolo, prendendo parzialmente lo spunto tecnico dal pointillisme (puntinismo), che si stava affermando in Francia, ma derivando principalmente dalla corrente della Scapigliatura Lombarda e dal Decadentismo.
Infatti se è vero che si diffuse in tutta la penisola, è altrettanto vero che ebbe centro particolarmente vivace a Milano. Al 1891 risale la data di nascita ufficiale del movimento, quando alla Triennale di Brera furono esposte alcune opere (tra cui Maternità di Previati), che mostrarono al pubblico i termini della nuova ricerca. Il gruppo di pittori legati da comune interesse per le leggi scientifiche relative alla luce e al colore partì dall’analisi delle teorie sulla percezione ottica elaborate da H. Helmholtz, M.-E. Chevreul, Th. Rood, in sintonia con quanto stava avvenendo in Francia nel gruppo di pittori pointillistes. Oltre a Previati vanno ricordati nel gruppo milanese D. Ranzoni, I. Cremona, G. Segantini, Pellizza da Volpedo, V. Grubicy.
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A differenza dei francesi, che muovevano da esperienze impressioniste e insistevano soprattutto sul carattere scientifico della loro operazione, i divisionisti italiani affrontavano il nodo stesso della creatività artistica, del potere suggestivo dell’immaginazione nella fase creativa e dell’immagine che ne risultava, a cui la tecnica divisionista offriva, grazie a pennellate di colore puro ma filamentoso, a volte sbavato, sempre vibrante, uno strumento per intensificare il clima simbolico-onirico a cui soprattutto tenevano.
Teorico ed animatore del gruppo fu Victor Grubicy de Dragon, pittore ricco di esperienza diretta dei circoli artistici e dei musei di molti paesi d’Europa. Nell’idea di Grubicy c’era il desiderio di fondere la tecnica moderna basata sulle leggi della scomposizione del colore con quella tradizione luministica che caratterizzava la pittura lombarda dell’Ottocento. Nella messa a punto della poetica del gruppo, Grubicy esaltava quella sorta di ipertensione nervosa che stava alla base di ogni processo creativo e che consisteva nella costituzione illusoria della visione oggettiva e reale con una sintesi significativa
dell’impressione che corrisponde alla visione complessiva già dipinta. 

Il divisionismo, luce del moderno

Giovanni Segantini,  le cattive madri

Fra i testi teorici del gruppo fu significativo, anche se tardo, lo scritto di Previati Principî scientifici del divisionismo (Milano 1906), nel quale si definisce il procedimento pittorico del divisionismo, che "riproduce le addizioni di luce mediante una separazione metodicamente minuta delle tinte complementari". Non è estranea al gruppo anche l'attenzione a temi di carattere sociale: A. Morbelli e G. Pellizza da Volpedo parteciparono sì al movimento divisionista ma con un’adesione essenzialmente volta ai risultati linguistici piuttosto che alla poetica.
Il divisionismo italiano fu policentrico. Milano fu certo il luogo di maggior fermento, ma anche in Liguria, con artisti come P. Nomellini, R. Merello, G. Barabino, G. Cominetti, si ebbe un vivace clima di sperimentazione formale. In Piemonte, C. Fornara fu sensibile agli esiti delle proposte che venivano dalla Lombardia. A Roma il movimento ebbe un certo peso e vasti consensi (C. Innocenti, E. Lionne, A. Noci) e con G. Balla confluì in uno dei maggiori movimenti d’avanguardia italiani, il futurismo. Boccioni, Severini, Russolo e perfino Carrà, infatti, adottarono la tecnica, e in parte anche un certo gusto simbolista, che aveva caratterizzato il divisionismo in Italia.
Una delle cose che amo di più di questo movimento è l'utilizzo della pennellata. Nel divisionismo la pennellata diventa direzionale, spesso si avvolge su se stessa in un filamento, che segue le forme. La pennellata si traduce in una trama di luce/colore, una trama spesso circolare, a spirale, a sezione di cerchio, La luce dei divisionisti è una spinta verso il moderno ed è vita.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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