Magazine Diario personale

Il Dizionario delle cose Perdute

Da Gloutchov
Il Dizionario delle cose Perdute Questo breve libretto verde mi ha incuriosito sin dal primo sguardo. In primis per via dell'autore, Guccini, che nella sua scrittura ha un tocco molto casalingo e piacevole, e poi per il titolo... che prometteva lacrimoni per la nostalgia dei tempi che furono. Ovviamente l'ho preso, e me lo sono letto in poco più di tre giorni (ah... ti ricordi, Glauco, quando potevi startene un pomeriggio intero a leggere senza avere altre cose da fare? Bei tempi andati!).
Guccini, in questo libro, racconta la sua gioventù. Una gioventù cresciuta senza Playstation o altre diavolerie moderne. Giocava con la cerbottana, lui... sempre all'aperto, e la sua casa era riscaldata solo dalla stufa economica, e dal camino... tant'è che per dormire al caldo doveva tenere sotto le coperte il prete, o tenere sospesa sopra al letto la suora. Chi è molto giovane non può capire... ma chi ha qualche anno, come me, di sicuro ha sentito parlare di questi oggetti... e chi ha qualche anno più di me, probabilmente, li ha pure usati. Il libro è breve. Ci racconta un tempo che fu, senza tanti fronzoli... proprio così come appariva agl'occhi del giovane Guccini. E così si scoprono cose interessanti sulle sigarette, all'epoca tutti fumavano; sulla naja, che ai suoi tempi era di 18 mesi, mentre ai miei era di soli 12 mesi; sulla vista scolastica, dal pennino, ai banchi... tutto quanto. E' una testimonianza importante. Un segno di come le cose sono evolute, cambiate, peggiorate e/o migliorate... decidete voi.

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