ROMA – Basta code e prenotazioni, basta medici e soprattutto basta ai costi alti. Nelle farmacie italiane sta dilagando l’offerta e lacquisto dei test genetici da banco. In sostanza, dieci minuti di fila in farmacia, una strisciata di carta di credito, un tampone a casa e il nostro Dna non ha più segreti. Test “fai da te” sul nostro Dna che ci promettono di conoscere in anticipo se si rischia un infarto o l’osteoporosi. Una illusione, nella maggior parte dei casi, come per quanto riguarda la possibilità di sapere se si è a rischio tumore visto che, ricordiamo, solo nel 5% dei casi i tumori sono ereditari.
Eppure, tant’è: molti laboratori privati si sono già “attrezzati” cercando di monetizzare le nuove scoperte sul Dna attraverso il commercio al dettaglio. Bocci su la Repubblica scrive: “Ad usare questi test sono persone alla ricerca di informazioni sul loro domani che non hanno voglia di passare da un medico o da uno specialista di genetica. I laboratori di genetica hanno capito il business e si stanno adeguando: Geneticlab di Pordenone è uno dei laboratori privati più importanti in Italia, e ha stretto un accordo con i circa 1.000 punti vendita. ‘Diamo ai farmacisti la possibilità di fornire un servizio in più ai propri clienti’, spiega Andrea Fabbri, l’amministratore delegato”.
Insomma, ai laboratori di genetica c’è voluto poco per capire che le persone, vivendo in un momento sociale estremamento incerto, sono alla ricerca di risposte su come sarà il loro futuro e, soprattutto, hanno capito che non hanno né voglia né tempo né soldi per passare per uno specialista. Così si sono adeguati con i test “fai da te”.
Oltre al test Dna, c’è anche la partita del rischio cardiovascolare, spesso ricostruito attraverso la risposta del metabolismo delle persone alla caffeina. Quello che sembra far discutere di più però è il test di paternità: “E’ uno degli esami più discussi quando svolto in farmacia. In pochi lo offrono, tra questi la Gentras di Prato, che rifornisce le farmacie comunali fiorentine. Da poco ha inventato un kit destinato ai dentisti. Serve a valutare lapredisposizione dei loro assistiti alle malattia paradontale”. Gli esperti però non sono molto favorevi all’avvento di questo nuovo metodo di test, sostenendo che andrebbero maneggiati con molta cura: “Nella maggior parte dei casi le analisi offerte nelle farmacie sono delle bufale – dice Walter Ricciardi del Gemelli, coordinatore di Genisap, la rete italiana per la genomica in sanità pubblica – Dobbiamo evitare una deriva che porti alla vendita indiscriminata di test e analisi genetiche di vario tipo. Senza controlli sulla qualità, senza un rapporto adeguato con i pazienti. In questo settore c’è un vuoto legislativo che deve essere colmato. Queste prestazioni generano ansie, oltre che dare origine a spese e accertamenti inutili”. Test il cui costo, tra l’altro, non è nemmeno bassissimo: tra i 50 e i 100 euro per i test di base, mentre si sfiorano i 450 euro per quello di paternità.