Arriva sempre il momento di salutarsi, interromenpere i percorsi per lasciarsi andare verso altri luoghi. Io mi sento come uno che è tornato dalla guerra, restituito alla sua casa dopo anni di vita separata dalla sua storia.
Io sono uno che ha perso la luce dei suoi occhi e mantiene solo il dolore per quello che è rimasto, sopravvissuto alla rabbia e alla disperazione di spettatore impotente di tutti i cambiamenti che ha voluto e che ha subito. Sono stanco di scavare nel fango, rovistare tra le macerie e ricostruire case che non esistono più.
Rischio di perdere il motivo alla vita. Ritornano i nodi che non ho mai affrontato.
Ritornano i dolori, con puntualità matematica, puntuali come il tramonto del sole e l'imbiancarsi dei capelli, puntuali come la morte puttana.
Non voglio raccontare a nessuno la fatica di questi momenti, l'angoscia di tutte le separazioni, le attese inutili, i dolori ripetuti.