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Il domani non muore mai - Waiting for Skyfall /18

Creato il 04 ottobre 2012 da Thetalkingmule @TheTalkingMule
Il domani non muore mai - Waiting for Skyfall /18
Dopo il grande successo ottenuto da Goldeneye la EON - capitanata ormai da Barbara Broccoli e Michael G. Wilson dopo la morte di Albert "Cubby" Broccoli - decise di inizare a gocare pesante e portando il budget per il film successivo alla stratosferica cifra di 110 milioni di dollari. Dopo il rifiuto di Martin Campbell a proseguire nella serie, come regista venne selezionato Roger Spottiswoode (sceneggiatore di 48 ore con Eddie Murphy e regista di film come Sotto tiro, Con Air, Fermati o mamma spara, Turner e il casinaro), a cui era già stata prospettata la possibilità di girare uno 007 ai tempi di Timothy Dalton. Forse per raccogliere fondi a sufficienza per coprire lo sfrozo di budgeting, questo è il film di Bond in cui il product placement è più evidente, auto, moto, telefoni, navi, nulla sfugge alla sponsorizzazione bondiana; in compenso l'impero del tycoon dell'informazione Elliot Carver, il villain della situazione, (un ottimo Jonathan Price) ricorda in modo un po' inquietante quello di Rupert Murdoch. Senza arrivare a tanto, però gli scandali scoppiati nel 2010 parlano da soli!

Il domani non muore mai - Waiting for Skyfall /18

Sea Shadow STEALTH boat


Il Bond degli anni 90 è più eurocentrico: il film è ambientato prevalentemente a Londra, Amburgo e solo parzialmente a Hong Kong. La scena prima dei titoli di testa, ambientata in Afganistan, in realtà fu girata sui più tranquilli Pirenei.
L'era dello 007 di Brosnan è probabilmente quella con i gadget tecnologici più divertenti, grazie anche allo sviluppo dell'elettronica che rende quasi verosimile anche l'impossibile!
In questo capitolo la sezione Q sforna: un telefonino (Ericcsson) capace di colpire gli avversari con una scossa elettrica ad alto voltaggio ed equipaggiato inoltre con: antenna-grimaldello, scanner di impronte digitali, schermo con comandi per la guida a distanza di una BMW 750i equipaggiata con vari dispositivi di difesa ed attacco. Per la prima (e finora unica) volta Bond si serve di una berlina tre volumi invece di una spider o una coupé.

Il domani non muore mai - Waiting for Skyfall /18

Cecilie Thomsen - Prof. Inga Bergstrom


La partnership con la BMW era effettivamente iniziata già in Goldeneye in cui compariva brevemente una spider Z3 che non aveva avuto però molto spazio nello svolgersi degli eventi.
Bellissime le scene di inseguimento con Bond che guida l'auto sdraiato sotto al sedile posteriore e da antologia l'inseguimento in moto con Brosnan e la Yeoh che compiono evoluzioni da scooter ammanettati insieme a bordo di una BMW R1200C (una delle più brutte moto di sempre della casa bavarese).
Nel film compare la Sea Shadow, una sorta di catamarano realizzato con tecnologie STEALTH, si tratta di un vero progetto sperimentale degli anni 80 della marina USA. La barca è recentemente andata all'asta per un valore di 3 milioni di dollari circa, ma purtroppo una condizione di vendita impedisce al proprietario di utilizzarla per navigare.

Il domani non muore mai - Waiting for Skyfall /18

Teri Hatcher - Paris Carver


Interessanti le bond girls: la modella danese Cecilie Thomsen interpreta la professoressa che tutti sognamo: Inga Bergstrom, l'insegnante di danese di 007. Teri Hatcher, futura famosa casalinga disperata è Paris Carver ex amante di 007 e sfortunata moglie del cattivone. La Hatcher durante le riprese era incinta di tre mesi  e si dovette ricorrere a qualche trucco di luce e sartoria per nascondere le rotondità incipienti. Il ruolo principale andò a Michelle Yeoh attrice cinese-malese (Miss Malesia 1983) che ama eseguire i propri stunt senza controfigura. Nonostante oltre a questo film la Yeoh abbia preso parte a La tigre e il dragone e Memorie di una geisha e si sia presa il lusso di rifiutare il ruolo di Seraph in Matrix reloaded, non è mai riuscita a sfondare davvero e, almeno in Italia, è famosa più che altro per essere la compagna di Jean Todt, ex direttore sportivo della Ferrari. Fra i cattivi l'henchmen principale è Götz Otto, attore già comparso in Schindler's List di Spielberg, che quando al provino gli chiesero di presentarsi in venti secondi senza scomporsi ne impiegò cinque per dire "Sono grosso, cattivo, biondo e tedesco" e conquistarsi il posto!

Il domani non muore mai - Waiting for Skyfall /18

Michelle Yeoh - Wai Lin


I titoli di testa sono ancora appannaggio di Daniel Kleinman che ne innova decisamente lo stile. Bella l'apertura con lo specchio che si rompe, le ballerine vengono mostrate disposte tipo batteri nei vetrini. Suggestiva anche la collana con diamanti che si aprono a formare i satelliti di un pianeta. Il tema è cantato da Sheryl Crow, ed è una canzone classicamente bondiana, questa caratteristica non permette però alla bella musicista americana di sfoderare la rock attitude che l'ha resa celebre.
Pierce Brosnan ormai si è guadagnato la stima di tutti,e non si può certo definirlo solo un bravo indossatore (anche se questa è una dote importante, come abbiamo visto nel passato). Il James Bond degli anni 90 spinge sulla tecnologia: la serie di 007 non è certo nuova nuova a pericolose  navi, sottomarini e satelliti-arma, l'evoluzione tecnica però fa sì che ciò che questi oggetti hanno perduto in esotismo lo guadagnino in credibilità, e quindi in possibilità di identificazione da parte dello spettatore.
Il film fu un successo, ripagando (quasi di quattro volte) la EON dello sforzo finanziario notevolissimo per produrre in un solo anno e con ottimi risultati qualitativi un film che battesse il ferro ancora caldo di Goldeneye.
Rinnovata la stabilità dell'azienda e la fiducia della MGM, Barbara Broccoli potè dunque dedicarsi con cura alla produzione del capitolo successivo, uno dei migliori della serie, dall'evocativo titolo di Il mondo non basta. Nella prossima puntata vi spiegherò cosa evoca e vi racconterò qualche dettaglio sulla sua produzione, molto più impegnativa rispetto al capitolo precedente.

1997 - Tomorrow never dies (Il domani non muore mai) Regia: Roger Spottiswoode Scenografia: Allan Cameron Costumi: Lindy Hemming



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