Foto fornita dall’Ufficio Stampa Cristiana Cozzi
Messa in scena molto interessante e coinvolgente al Nuovo di Milano, Don Giovanni di Molière, con la regia di Alessandro Preziosi, che ne è anche il protagonista.
Una versione che mescola con intelligenza classico e moderno. Classico nella metrica, nella recitazione e nei costumi, corredati anche da un trucco acconcio. Moderno nelle scene, una sorta di tenda schermo su cui hanno una presenza costante e poeticamente fantasmagorica le nuove tecnologie digitali. Da non dimenticare la colonna sonora, anche questa legata ad un’attualità della messa in scena.
Così, la storia nota del seduttore seriale, cinico e baro, diventa anche una sinfonia dolente sulla debolezza dell’uomo che si crede conquistatore, ma poi finisce con il rimanere solo con i suoi molteplici dubbi. Uno dei pezzi forti di questo spettacolo, che una platea molto al femminile ha salutato con ovazioni da stadio, rivolte in particolare modo a Alessandro Preziosi, è proprio lui, preparato e convincente, ma anche oggettivamente aitante e con una indubbia presenza scenica. Bravo veramente. Ma altrettanto in parte, ironico e divertente, con tempi scenici perfetti è lo Sganarello di Nando Paone, la vera sorpresa di questa ottima pièce.
Dopo Milano, prosegue la trionfale tournée, in una dozzina di altre piazze italiane, per poi concludersi all’Aquila.
Mauro Pecchenino