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Il doodle di Google è per il grande Luigi Pirandello

Da Franzrusso @franzrusso

Il doodle di oggi sulla homepage di Google è per uno degli scrittori italiani più amati di cui oggi si ricordano i 145 anni dalla nascita, Luigi Pirandello. Nella versione italiana del sito, il logo ritrae lo scrittore siciliano, premio Nobel per la letteratura nel 1934, riferendosi a una delle sue più belle opere, Uno, nessuno, centomila

Google doodle - Luigi Pirandello

Come abbiamo più volte sottolineato, Google non segue un criterio ben preciso nello scegliere personaggi o eventi a cui dedicare il famoso doodle sulla propria homepage. Anzi, talvolta vengono considerati anche bizzarri solo per il fatto che riguardano personaggi poco noti ai più, ma che invece hanno ben diritto ad essere ricordati. Perchè lo scopo di questa bella pratica è proprio quello di ricordare e celebrare personaggi che hanno fatto la storia. E oggi in particolare siamo orgogliosi che Google dedichi, nella versione italiana, il doodle a uno degli scrittori e autori teatrali più conosciuti e amati come è Luigi Pirandello.

Luigi Pirandello
Pirandello nasce ad Agrigento nel 1867, il 28 giugno. E’ uno di quegli autori che, come capita spesso per i grandi scrittori che hanno fatto la letteratura italiana, viene sempre più apprezzato nelle letture che uno fa dopo la scuola. Infatti, una volta liberati di quella lettura doverosa, è affascinante viaggiare nell’universo Pirandelliano attraverso tutte le sue opere.

Allora il viaggio inizia da “Il Fu Mattia Pascal“, suo primo grande successo letterario, pubblicato nel 1904 prosegue con un altro grande romanzo come “Uno, nessuno e centomila“,  a cui il doodle di oggi si ispira, per poi tuffarsi nella sua produzione di opere teatrali bellissime come “Il berretto a sonagli“, “Sei personaggi in cerca d’autore“.

La concezione che Pirandello della vita si richiama al relativismo, escludendo quindi una conoscenza scientifica. In sostanza l’uomo per  Pirandello è troppo complicato e assurdo per essere compreso, la natura è meglio, proprio per l’assenza di consapevolezza che la distingue dall’uomo.

L’uomo secondo Pirandello è inscatolato in un involucro esteriore che egli stesso si da o in cui gli altri lo identificano, mentre la “vita” è un flusso di continue sensazioni che spezza ogni forma. Ancora, l’uomo nella visione di Pirandello si vede definito in “forme stabili”, che sono poi le “personalità definite”. Ma per lo scrittore e drammaturgo siciliano in realtà tutto ciò è solo una maschera dietro cui sta la nostra vera vita, fondata sull’inconscio, cioè sull’istinto e sugli impulsi contraddittori. Volendo parafrasare il titolo del romanzo che citavamo pirma, “Uno, nessuno, centomila“, si potrebbe dire che noi siamo “uno”, perché pretendiamo di avere una forma, “nessuno”, perché non abbiamo una personalità definita e “centomila”, perché a seconda di chi ci guarda abbiamo un aspetto diverso.

Qui è racchiuso, sinteticamente, il pensiero di Luigi Pirandello, affascinante e appassionate.

Pirandelliano è stato anche il suo funerale, raccontato dal bravo giornalista Onofrio Pirrotta in La pirandelliana storia delle ceneri di Pirandello che vi invitiamo a leggere.

 


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