“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. 
A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.
(Primo Levi – Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974)”.
Vittoriano Zanolli nell’editoriale di domenica del giornale La Provincia di Cremona
Jewish slave laborers in the Buchenwald concentration camp near Jena, Germany. (April 16, 1945). (Photo credit: Wikipedia)
scrive della seria crisi dei distacchi di acqua, luce e gas e si rifà al comunicato dell’Acli. L’Acli esprime quella parte del mondo cattolico che sta riflettendo sulle strane decisioni dei suoi vertici nazionali. I lavoratori con Montezemolo a tutela della libertà di licenziare alla maniera di Marchionne?
Curiosamente non è stata l’Acli, ma come tanti sanno il Comitato acqua pubblica del Cremonese a segnalare il problema con particolare energia, ripetutamente, da tempo. Il Comitato però non deve disturbare la quasi candidatura di M. Salini, il presidente della Provincia a caccia di una poltrona, un posto sicuro. Non sa ancora se cercarla in Regione. Ogni giorno o quasi il giornale del blocco agrario-industriale ci racconta i tormenti del giovane Massimiliano.
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