Ieri sera dal profilo di Tina, su facebook, ho condiviso questo pensiero:
"Il fascismo si è presentato come l'antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odii, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato" (Antonio Gramsci, L'Ordine Nuovo, 26 aprile 1921).
Nelle diverse condivisioni si è sviluppato un vivace dibattito, anche a seguito di un mio commento che riporto fedelmente: "Domani e lunedì sarà opportuno ricordarci queste parole di Gramsci, perchè la loro attualità è assolutamente incontestabile. La destrutturazione in corso nel nostro Stato, non può continuare ad essere alimentata dall'antipolitica di comici e dalla politica di puttanieri piduisti, ammortizzata da banchieri strozzini."
A seguito dei risultati elettorali, soprattutto della Grecia, si votava anche in Germania e le presidenziali in Francia, ho voluto riproporre sul blog la riflessione, perchè se guardiamo solo al risultato dell'aumento dei consensi della sinistra alternativa in Grecia e dei Verdi e i Pirati in Germania, non possiamo ignorare il successo neonazista in Grecia e una presumibile condizione di ingovernabilità o big-coalition che rischia non solo di lasciare inalterato un quadro politico decisionale ma contribuire all'accentuazione di disagio sociale con tutte le conseguenze prevedibili.