“Niente comici e froci al governo”, firmato Cosa Nostra.
Questa è una parte della lettere di minacce che la Mafia ha fatto arrivare al PM Di Matteo, tramite un uomo d’onore trapanese. La lettera che ha risvegliato in tanti la paura di riavere stragi simili a quelle del ’92, in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino, ha fatto subito scattare la massima allerta tra le Forze dell’Ordine che hanno rafforzato le scorte dei giudici e le attività di intelligence sul territorio siciliano e nazionale. Si pensa che in un periodo di crisi e cambiamento come quello attuale, per molti versi peggiore di quello di inizio anni ’90, Cosa Nostra possa tornare a fare la voce grossa, cercando di fermare il rinnovamento di cui c’è voglia e sentore.
La frase nella lettera però non è rivolta solo ai PM che operano in Sicilia, ma anche a “comici e froci”, che come hanno evidenziato in tanti sono riferimenti diretti e chiarissimi a Beppe Grillo e al suo Movimento 5 Stelle, che soprattutto in Sicilia sta operando e cambiando molti meccanismi che facilitavano l’attività mafiosa, e allo stesso Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta del Partito Democratico che assieme ai grillini governa e tenta di cambiare la terra sicula. Così, sono Il Fatto Quotidiano e il suo giornalista Andrea Scanzi sui social network ad accendere un riflettore sulla minaccia rivolta al comico genovese.