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Il fenomeno ufo

Creato il 02 aprile 2014 da Dariosumer
In quanti ci credono?
IL FENOMENO UFO
Volete sapere quanti americani ritengono che il loro governo sappia molto di più sugli Ufo di quanto non voglia far sapere? Circa i due terzi. Eppure, nonostante ciò, tutti parlano di cover up (operazione di copertura). Come mai? Un ragione attendibile risiede certamente nella "diffidenza verso la potenza militare di turno", per cui si è portati a ritenere che nei suoi laboratori segreti si nasconda la risposta alla fenomenologia degli Ufo. Di sicuro c'è solo che a distanza di circa mezzo secolo dall'inizio dell'ufologia comunemente intesa, ancora non abbiamo una risposta definitiva.
Testimoni veri
Da quest'ultimo contesto, naturalmente, sono esclusi tutti coloro che sono certi di aver avuto un contatto ufologico, come il sottoscritto, che ha visto assai da vicino, e con tanto di testimoni, ben due astronavi gigantesche (a bordo di una delle quali vi erano una cinquantina di strani esseri, dalla forma umanoide ma con un corpo decisamente filiforme) e non semplici luci notturne o sfere diurne o dischi volanti del diametro di qualche metro.
La nascita dell'ufologia
IL FENOMENO UFOIL FENOMENO UFOIL FENOMENO UFO
Molti datano ancora la nascita dell'ufologia al 24 giugno 1947. Era pomeriggio e il pilota civile americano Kenneth Arnold era impegnato a compiere un lavoro di ricerca di un aereo scomparso. Egli, mentre si trovava in volo nei pressi della Catena delle Cascate (Cascade Mountains), ad una quota di circa 3 km, diretto verso il monte Adams (Stato di Washington - USA), riferì di aver avvistato una formazione di nove strani oggetti volanti, di forma discoidale e di color argento (nella prima foto a sinistra egli mostra il disegno di uno dei nove oggetti che ha visto; nella seconda foto si vede una formazione di nove aerei della Northrop, ovvero le famose "Ali volanti" o "Flying Wings" del 1943) che, dopo essere passati davanti a lui, ad una distanza che egli valutò in oltre 35 km, avevano preso la direzione del Mount Rainer. Egli li descrisse come dei "velivoli privi di coda", dotati di una "apertura alare" di circa 30 metri, in volo ad una velocità fantastica per quei tempi, che egli valutò in quasi duemila chilometri all'ora.
(N.d.R.) Noi siamo ufologi convinti ma c'è chiaramente qualcosa che non torna in quelle dichiarazioni perché trentacinque km sono una distanza pressoché proibitiva per poter distinguere nettamente qualcosa in volo. Si pensi che i più potenti jet militari arrivano a circa 30 km di quota ma, quando li osserviamo da Terra, essi ci appaiono grandi come un puntino piccolissimo che distinguiamo solo perché esso si trova davanti ad un lunga scia di condensazione in movimento rettilineo. Con ogni probabilità Kenneth Arnold è rimasto sconvolto da quella visione improvvisa ed ha valutato con troppa abbondanza la distanza; infatti, le ali di un aereo di linea che si trova in volo a 15 chilometri di quota appaiono come piccolissime protuberanze che sono appena visibili, tanto che l'aereo assomiglia ad un tubo leggermente rigonfio al centro.
Dai piattini volanti agli Ufo
In seguito, tali oggetti vennero definiti "flying saucers", ovvero "piattini volanti" ma quando tale terminologia giunse in Italia fu tradotta usando la definizione di "dischi volanti". Tuttavia, come ben nota Michael Salla sul primo numero di "Area 51" (Ottobre 2005 - Edizioni Hera), il termine "UFO" venne presumibilmente coniato nel 1951 dal Capitano Edward Ruppelt, per sostituire il meno preciso flying saucer. Tuttavia, il dottor Steven Greer (CSETI) ha scoperto che il termine UFO non era in uso negli ambienti di intelligence, i quali preferivano definire quegli oggetti volanti con la sigla ETV, ovvero Extra Terrestrial Vehicle. Esso fu coniato nel momento in cui capirono che quei velivoli extraterrestri non erano non-identificati. In questa maniera il termine UFO fornì un'utile copertura per definire i veicoli di presumibile natura extraterrestre.
Gli Ufo ci sono sempre stati
Noi ufologi pensiamo invece che l'uomo, scrutando il cielo, abbia sempre visto gli Ufo ma, non avendo le conoscenze per comprendere la natura extraterrestre, ne dava una interpretazione divina. La nostra opinione riguardo alla nascita dell'ufologia modernamente intesa è chiara e semplice: ci schieriamo apertamente contro la posizione che assegna la primogenitura della nascita ufficiale dell'ufologia moderna agli USA in quanto Kenneth Arnold potrebbe aver visto una formazione di "Ali volanti" o "Flying Wings" segrete, testate fin dal 1943.
L'ufologia ufficiale nasce in Italia
La storia dell'ufologia mondiale, così come la si conosce ora, è quasi sicuramente nata in Italia. Gli studi di Alfredo Lissoni e Roberto Pinotti (Vedi il libro "Gli "X-files" del nazifascismo - IDEALIBRI) hanno gettato una luce nuova sulla storia degli Ufo. La ricerca di Lissoni e Pinotti sull'ufologia nel periodo dell'Italia fascista ha dimostrato che l'ufologia potrebbe aver mosso i primi passi proprio da noi, in Italia, ed essere iniziata il 13 giugno 1933. Quel giorno un "aeromobile non convenzionale" sarebbe atterrato in una località agricola posta tra i comuni diNovara (TO) e Magenta (MI) e da lì sarebbe poi stato trasportato a Sesto Calende (Varese), da cui tutte le tre famose definizioni del caso: Ufo della Lombardia, Ufo di Milano e Ufo di Varese. E proprio in provincia di Varese, a Sesto Calende, vicino alla Malpensa, a quel tempo c'erano i vecchi stabilimenti aerei della Siai-Marchetti, in un hangar dei quali sembra che sia stato custodito per dieci anni (1933-1943) quel famoso aeromobile non del tutto convenzionale. I ricercatori interessati ad approfondire l'argomento dovranno far riferimento anche al famoso «Dossier Ufo 1930 - Milano - Archivio di stato - Fondo Gabinetto Prefettura - Foldoni n° 400-401».
Un Ufo vero dei nostri tempi
IL FENOMENO UFO
E che dire del filmato industriale del 1976, prodotto in Francia dalla Aérospatialementre si stava riprendendo il volo inaugurale dell'aereo supersonico Concorde; all'improvviso giunse una sfera metallica volante, color grigiastro e grande poco più di un oblò, che si avvicinò lentamente all'aereo ed iniziò a sbirciare con curiosità all'interno, osservando attraverso i vetri della cabina e degli oblò, seguendo senza difficoltà la sua rotta. Poi, così all'improvviso come era arrivata, partì ad una velocità stupefacente verso l'alto e scomparve nell'azzurro cielo dopo aver tenuto la scena per circa un minuto. Il tutto venne registrato da un operatore a bordo di un secondo aereo, in volo parallelo al Concorde ma ad una quota di poco più alta. Questa è soltanto una delle molte prove dell'esistenza di una realtà ben conosciuta da noi investigatori ma del tutto "ignorata" dal mondo accademico ufficiale.
Una curiosa teoria sugli Ufo
Per onor di cronaca, desideriamo anche segnalare una teoria sugli Ufo sviluppatasi negli USA a partire dal 1978, grazie alle ricerche condotte dagli scienziati americani Philip S. Callahan eR.W. Mankin, del Laboratorio di ricerca biologica di Gainsville (Florida), alle dirette dipendenze del Dipartimento dell'Agricoltura americano. Analizzando i casi di apparizioni di Ufo avvenuti tra il 1965 e il 1968 nello stato dello Utah (USA), questi scienziati hanno riscontrato che in quegli stessi momenti quei cieli erano occupati da enormi sciami di parassiti dell'abete rosso, che potevano raggiungere lunghezze di oltre cento chilometri e larghezze di venticinque. Essi hanno così condotto diversi esperimenti nel corso dei quali alcuni sciami di tali insetti sono stati fatti passare per un campo elettrico. Subito, la loro presenza ha causato una scarica elettrica nelle immediate vicinanze e, subito dopo la scarica si è notata una forte emissione di luce.
Dunque, secondo tale teoria, gli sciami di insetti possono provocare effetti analoghi a quelli dei fuochi di sant'Elmo, che appaiono in cima ai campanili, sulle vette degli alberi, alle sommità dei pennoni delle navi o alle estremità appuntite degli aerei allorquando si è in presenza di tempeste elettromagnetiche. Infatti, in tali condizioni estreme, gli insetti si comporterebbero come conduttori elettrici viventi, capaci di produrre una luce visibile di color blu. Addirittura, in condizioni artificiali e all'interno di un laboratorio scarsamente illuminato, un solo insetto che attraversasse un campo elettrico produrrebbe una luce visibile fino a 6 metri e quindi, se in formazione e alle condizioni suddette, il fascio di luce emanato sarebbe visibile veramente da molto lontano.
Conclusioni
Concludiamo questa breve introduzione al sito chiedendoci quanta strada dovrebbero percorrere gli alieni se provenissero da altri pianeti: Proxima Centauri, la stella a noi più vicina, dista 4,3 anni luce e la tecnologia terrestre attuale impiegherebbe circa sessantamila anni per inviare un'astronave lassù. Per le conoscenze odierne, le leggi fisiche che governano il nostro pianeta(Leggi di Natura e Principio Cosmologico) valgono in tutto l'Universo e vietano addirittura di pensare che civiltà aliene superino i limiti della velocità della luce. Si osserva, tuttavia, che già nel 1919 Ludwig Flamm aveva teorizzato i viaggi nel tempo: cunicoli o wormholes scavati nello spazio-tempo per unire due punti distanti nell'Universo. Il nostro problema attuale è che noi non sappiamo come fare a tenere aperte queste vie di passaggio ma chi ci dice che altre civiltà non lo abbiano già scoperto? In tempi a noi più vicini, il fisico Miguel Alcubierre ha invece teorizzato la possibilità di creare il moto di un'astronave all'interno del wormhole, facendola avanzare ad una velocità superiore a quella della luce: sarebbe sufficiente deformare lo spazio-tempo comprimendolo davanti all'astronave e dilatandolo dietro. (Fonte: cuf)

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