Per questo motivo abbiamo deciso di scrivere un post per spiegarvi cos'è il Fenossietanolo e qual'è la nostra opinione al riguardo, e più in generale qual'è la nostra opinione sui conservanti nei cosmetici.
La definizione di Fenossietanolo è:
Dal punto di vista chimico, il Phenoxyethanol è un etere aromatico del glicole etilenico. Si presenta come un liquido viscoso, trasparente e con debole odore di rosa. È solubile sia in acqua che in olio e stabile in assenza di acido cloridrico e forti ossidanti. Il Phenoxyethanol possiede una significativa attività antimicrobica ad ampio spettro. La molecola si lega alla parete dei batteri, bloccando funzioni vitali per la cellula batterica, impedendone la riproduzione e provocandone la morte. È efficace contro batteri gram + e gram -, lieviti e muffe.Ovvero un conservante ad ampio spettro ampiamente utilizzato in cosmetica con un basso rischio allergizzante, ammesso dal disciplinare ICEA e dal disciplinare SOIL per la certificazione dei cosmetici eco-biologici.
Per legge questo conservante può essere utilizzato fino ad una concentrazione massima dell 1%, un livello di concentrazione che viene definito dal Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori della Commissione europea ben al di sotto dei margini di sicurezza per l'uso in qualunque fascia di età.
Ma allora da dove nasce l'allarme della rivista "il Salvagente"?
Recentemente in Francia sono stati svolti alcuni test dall'agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali (ANSM) riguardo all'utilizzo del Fenossietanolo come conservante nei prodotti non a risciacquo per bambini di età inferiore ai 3 anni, dichiarando questo conservante potenzialmente tossico per la riproduzione e lo sviluppo se assimilato in alte concentrazioni e chiedendo alla commissione europea di ridurre il limite di legge dall'1% allo 0,4% tenendo conto dell'effetto esposizione cumulativa se si utilizzano più cosmetici (o più applicazioni dello stesso cosmetico)A leggere questa notizia ci siamo cheisti come fosse possibile che molti cosmentici eco-bio, ed in particolare molti cosmetici certificati da ICEA, contenessero questa sostanza e abbiamo deciso di documentarci un po' di più e andare oltre a questi appelli allarmistici.
In realtà leggendo l'articolo apparso sul sito di Farmacovigilanza (QUI l'articolo completo) si legge che:
Gli studi tossicologici disponibili hanno dimostrato che il fenossietanolo è assorbito per via orale e cutanea; è principalmente metabolizzato dal fegato ed è escreto elle urine. Esso non è un irritante o un agente sensibilizzante per la pelle, ma provoca irritazione dell’occhio, da moderata a severa. Non sembra avere un potenziale genotossico, ma si sospetta sia tossico per la riproduzione e lo sviluppo (a dosi elevate negli animali). Non ci sono, tuttavia, pubblicazioni che descrivono nell’uomo effetti sistemici dovuti all’uso di cosmetici contenenti fenossietanolo.
Ovvero non si hanno dati certi su effettivi rischi tossicità riproduttiva e per lo sviluppo, ma questi dati finora sono emersi unicamente in test di laboratorio eseguiti su cavie.
Unipro (l'associazione delle aziende cosmetologiche italia) ha risposto a questa segnalazione affermando quanto segue:
[UNIPRO - POSITION PAPER del 24 aprile 2013 e] (testo completo dei due interventi QUI e QUI)«Lo studio a cui si riferisce l’agenzia sanitaria francese – ha fatto sapere Corrado Galli,Professore di Tossicologia della Facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Milano, interpellato da Unipro – è un lavoro in vitro i cui risultati non permettono di concludere che l’impiego in condizioni reali (in vivo) di un cosmetico per bambini di età inferiore ai 3 anni contente fenossietanolo ponga dei rischi sulla loro salute. La ampia documentazione tossicologica già disponibile e valutata da svariati gruppi di esperti a livello internazionale permette di confermare la sua sicurezza entro certe concentrazioni sia per adulti che per bambini. Non ha senso quindi, alla luce delle informazioni francesi, richiedere di ridurre questa sostanza nei prodotti cosmetici per bambini basandosi su un semplice principio di precauzione che viene applicato quando le informazioni sulla sicurezza ed esposizione sono mancanti o ridotte».
Si possono trovare informazioni riguardanti il Fenossietanolo anche su forum molto attivi sull'analisi degli ingredienti dei cosmetici come Promiseland (biodizionario) e Saicosatispalmi per chi cercasse fonti "alternative" ai consueti canali di informazione.
La Nostra opinione
La conservazione dei cosmetici è un problema di primaria importanza, e come avevamo già detto nel nostro post sui parabeni (QUI) riteniamo che un cosmetico ben conservato sia sempre da preferire ad un cometico in piena proliferazione batterica.Nello specifico questo conservante viene normalmente utilizzato ben al di sotto dei limiti ammessi per legge per e ad oggi non esistono studi sull'uomo che ne dimostrino reali effetti nocivi, e per questo motivo non riteniamo che si un ingrediente da demonizzare o evitare.
Riteniamo che, nella scelta di un cosmetico, in particolare di un cosmetico per la rpima infanzia, sia più importante soffermarsi sugli ingredienti principali che lo compongono, sul loro effetto sulla pelle e sul loro effetto sull'ambiente (vedi olio di paraffina e siliconi) e su quegli ingredianti per cui esistono un buon numero di ricerche attendibili che ne evidenziano i potenziali rischi per la salute (vedi i cessori di formaldeide o alcuni parabeni) piuttosto che accanirsi contro un conservante per un solo studio negativo che è comunque bene approfondire!).
Alcune aziende cosmetiche, contattare riguardo all'utilizzo di fenossietanolo, ci hanno confermato che purtroppo non è semplice trovare un sistema conservante alternativo che sia ugualmente efficacie e abbia un così basso tasso di allergenicità, ma tutte si sono impegnate nel cercare vie alternative.
In particolar modo, visto che la discussione è nata proprio da un prodotto di Iliana, ci teniamo a riportare la loro genitilissima rispostaNel nostro caso i prodotti contenenti il fenossietanolo sono crema corpo elicriso, crema mani e crema piedi, dove la concentrazione varia dallo 0,28 per crema mani e piedi e 0,25 per la crema corpo e dunque sotto la soglia di allarme per i prodotti da contatto per gli adulti (0,4%).I bagni e lo shampoo sono meno preoccupanti essendo prodotti da risciacquo, e comunque siamo sempre nell'ordine dello 0,28%. La selezione delle nostre materie prime avviene prima di tutto tenendo conto del "Check Cosmetics" ICEA, (e quindi sostanze ammesse nella certificazione della Bio-ecocosmesi),e tenendo in considerazione ilBiodizionario di Fabrizio Zago.Questo a dimostrazione della grande disponibilità, cura ed attenzione che anche una piccola azienda cosmetica "artigianale" può mettere nella relazione dei suoi prodotti.Vediamo che alcuni componenti (tensioattivi e conservanti) non hanno giudizi completamente positivi (ma neanche negativi), ma nell'esperienza vediamo anche che questi stessi componenti garantiscono quello per cui sono stati introdotti nei formulati (efficacia lavante e conservabilitàdel prodotto),mentre esperimenti fatti con componenti giudicati ottimi in un formulato bio (di origine completamente vegetale)non sempre hanno dato risultati soddisfacenti per efficacia, vuoi per il composto stesso, che per la nostra esperienza di formulatori (d'altronde siamo sempre un piccolo laboratorio in Sardegna....)In ogni caso proveremo ad eliminare questo famigerato fenossietanolo (proprio ieri ho visto un formulato della chicco, altro che fenossietanolo), sapendo già che ci vorrà comunque un pò di tempo (per le prove) e tanto sacrificio (economico, sigh)
Speriamo che questo articolo possa servire a chiarire un po di più le idee anche a voi.