Source Code, un film di Duncan Jones. Su Rai 2, ore 21,05.
il reisita Duncan Jones, figlio di David Bowie
Duncan Jones chi? Qualcuno se lo ricorderà, è il quarantenne regista inglese che ha fatto il botto qualche anno fa con il bellissimo Moon, film che riportava la fantascienza ai dilemmi esistenziali dei gloriosi 2001: Odissea nello spazio di Kubrick e Stalker e Solaris di Tarkovsky. Con il sovrappiù cronachistico-gossipparo di essere, Duncan Jones, il figlio di David Bowie, rampollo assai talentuso, anche se in campo diverso da quello di papà. Source Code è una produzione ameicana del 2011 che gli viene proposta sulla scia del successo di Moon e che, grazie anche alla presenza di una (quasi) star come Jake Gyllenhaal, dovrebbe imporlo definitivamente su quel mercato. Non è andata così, Source Code è rimasto al di sotto delle aspettative dei suoi distributori, e da allora di Duncan non sono usciti altri film (e sarebbe ora di vedere qulcosa di nuovo di suo, a tre anni di distanza). Nonostante il mezzo flop commerciale, Source Code resta un film assai interessante, in molte parti riuscito nel suo difficile intento di coniugare action/sci-fi ai dubbi etici e ai tormenti interiori, in perfetta linea con il precedente del regista.
Reduce dall’Afghanistan, il capitano Colter Stevens viene reclutato dai servizi per una missione segreta ai limiti dell’impossibile, raccogliere indizi e trovare l’attentatore che ha messo una bomba su un treno di pendolari di Chicago. Lo farà attraverso una avveniristica tecnologia che gli permetterà di tornare indietro nel tempo e, sotto una diversa identità, salire su quel treno e scovare il bomber. Ma in ogni viaggio nel tempo ha solo otto minuti a disposizione, non un secondo di più. Come nel seminale Ricomincio da capo, Colter si ritrova a rivivere ossessivamente più volte gli stessi momenti, anche se stavolta il senso e lo scopo sono ben diversi. Si innamorerà di una bruna passeggera (Michele Monaghan) e la sua proccupzione sarà anche di evitare che lei venga coinvolta nel massacro. Ci riuscirà? Tesissimo, e molto meno complicato di come si può dedurre dal racconto del contorto plot. Con un finale che non ti aspetti. Un fascinoso lavoro sulla simulazione e duplicazione del reale, e sule ricadute a livelo cognitivo della tecnologia. Se avete visto l’appena uscito Edge of Tomorrow con Tom Cruise (bel film, non perdetevelo se potete) vi enderete conto di quanto debba a questo Source Code.