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Il filo conduttore

Creato il 15 febbraio 2011 da Sulromanzo

“Non so da dove cominciare. È tutto qua, dentro la mia testa, soltanto che quando lo trasferisco sulla pagina, sembra cambiare aspetto. Non so se riesci veramente a capirmi...”.

“Ti capisco”.

“È  come quando pensi una frase e ti sembra meravigliosa, poetica, poi la dici...”.

“ …e ti sembra schifosa”.

“Esatto, vedo che intendi perfettamente. Il pensiero nobilita i gesti, le parole, tutto insomma. La realtà è diversa, avvilente quasi”.

“Leva il quasi”.

“Tutto così grigio sub luce, insulsamente prosaico”.

“Comunque, devi cominciare”.

“Mi chiedevo come, forse tu puoi in qualche modo aiutarmi”.

“Lo sto già facendo”.

“Ossia?”.

“Stai – anzi stiamo già iniziando – il tuo romanzo. Romanzo o racconto o qualunque cosa io sia inizia esattamente con questo dialogo”.

“Ma è surreale, tu sei il mio romanzo!”.

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