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Il filo di Arianna: l’Huffington Post sbarca nel Regno Unito

Da Kobayashi @K0bayashi

I am delighted to be in London today for the first Huffington Post launch outside of North America: Welcome to HuffPost UK. Britain has always held a very special place in my heart, having gone to college and started my career here. Indeed, my time in the UK set the course for the rest of my life — leading all the way, in fact, to the creation of The Huffington Post in May of 2005. We are arriving here in the midst of a rich and thriving media culture marked by great innovation. We look forward to adding HuffPost UK to the mix, and to our real-time ‘digital water cooler’ — which embraces the best of the new (immediacy, transparency, interactivity) and the best of the old (fact-checking, accuracy, fairness, and an emphasis on storytelling) — becoming the spark for many interesting conversations. So check out HuffPost UK and let us know what you think.

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Comincia così, in prima pagina, il primo editoriale di Arianna Huffington sulla nuova versione britannica del suo celebre sito d’informazione, l’Huffington Post, la prima al di fuori degli Stati Uniti e del Canada. Nel pezzo la fondatrice del superblog gratuito – che lo scorso mese ha sorpassato per numero di visitatori online addirittura lo storico New York Times - ricorda gli anni del college in Inghilterra e l’inizio della carriera fino alla creazione dell’HuffPo a stelle e strisce, datata maggio 2005, per delineare poi le linee-guida della nuova sfida europea: il meglio del nuovo (immediatezza, trasparenza e interattività) mischiato al meglio del vecchio, ovvero l’accuratezza e il controllo delle notizie prima della pubblicazione.

Immancabile uno dei tratti caratteristici dell’edizione originale, la sezione dei blog affidati a personalità più o meno celebri della nazione: croce e delizia della formula dell’HuffPo nordamericano, che prevede una sorta di baratto tra contenuti originali a costo zero da una parte e l’offerta di un’ampia visibilità per gli stessi dall’altra, non poteva che essere riprodotta anche in occasione dello sbarco nel Regno Unito. Ecco allora gli spazi online dell’ex premier laburista Tony Blair, del suo ex responsabile della comunicazione Alastair Campbell e dell’attuale ministro conservatore alla cultura, alle olimpiadi, ai media e allo sport Jeremy Hunt.


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