Espressione di cui non mi prendo il merito, “filosofo da cocktail party” si riferisce a colui che oltre ad esser convinto di essere un filosofo, è convinto di vivere sempre in un cocktail party.
Poiché vive in un cocktail party, dove non si fa filosofia ma si beve e si cazzeggia, il filosofo da cocktail party non fa filosofia, ma intrattiene gli ospiti e cazzeggia.
Il filosofo da cocktail party non beve perché lui ha già la “filosofia” per rincoglionirsi.
Il filosofo da cocktail party è sempre ubriaco, anche se non beve alcolici.
Il filosofo da cocktail party ha forse studiato filosofia, ma non è un filosofo. È un filosofo da cocktail party.
Il filosofo da cocktail party non ha mai studiato niente in vita sua, spesso neanche filosofia. Ciò nonostante, il filosofo da cocktail party può parlare con cognizione di causa di qualsiasi argomento.
Il filosofo da cocktail party è convinto che Einstein abbia dimostrato che la verità è relativa.
Il filosofo da cocktail party è convinto che dopo il teorema di Godel non esistano più verità assolute.
Per il filosofo da cocktail party la teoria di Darwin è solo un dogma scientista.
Secondo il filosofo da cocktail party Heisenberg ha dimostrato che il principio di causa è sbagliato.
Il filosofo da cocktail party disprezza chi non è un filosofo da cocktail party, a meno che questi non mostri cieca e incondizionata ammirazione per il filosofo da cocktail party.
Il filosofo da cocktail party pensa che tu sia un positivista, ma ti farà capire che sbagli.
Il filosofo da cocktail party non vota Berlusconi. Semmai Bossi o Storace o Fiore. Ma mai Berlusconi.
Spesso il filosofo da cocktail party non vota affatto perché preferisce restare “extraparlamentare”.
Il filosofo da cocktail party non si interessa alla politica, ma pretende che te ne interessi tu.
Il filosofo da cocktail party si distingue sempre in qualche modo da te. Ma è assolutamente indistinguibile da qualunque altro filosofo da cocktail party.
Anche tu potresti essere un filosofo da cocktail party senza saperlo.
Il filosofo da cocktail party mentre legge qui si sta domandando dove si serve il Crodino.
Il filosofo da cocktail party è vegetariano. Oppure non lo è ma è solidale alla causa e riconosce le solide argomentazioni filosofiche alla base della scelta vegetariana.
Il filosofo da cocktail party disprezza la scienza perché pensa che sia una religione senza fondamenta filosofiche.
il filosofo da cocktail party ti comunica la sua sfiducia nella scienza tramite computer basati su microchip al silicio.
Il filosofo da cocktail party disprezza il principio di induzione perché è una religione senza fondamenta filosofiche.
Il filosofo da cocktail party d’inverno muore di freddo perché pensa che aggiustare i termosifoni sia una religione senza fondamenta filosofiche.
Il filosofo da cocktail party pensa che tu non esista perché sei una religione senza fondamenta filosofiche. Ciò nonostante perderà un sacco di tempo a parlare con te.
Il filosofo da cocktail party pensa che la religione qualche fondamento filosofico ce l’abbia e vada rispettata.
Il filosofo da cocktail party è l’oppio degli intellettuali.
Il filosofo da cocktail party si incavola se confondi “etica” e “morale”.
Il filosofo da cocktail party può confondere la relatività con la quantistica e non ti devi incavolare.
Il filosofo da cocktail party pensa che tutti dovrebbero poter parlare di tutto anche senza averlo studiato.
Il filosofo da cocktail party pensa di essere l’unico che può parlare di filosofia.
Il filosofo da cocktail party pensa che Nietzsche fosse un pacifista di sinistra.
Il filosofo da cocktail party fa un’analisi storica del pensiero di Nietzsche.
Il filosofo da cocktail party quando legge un libro non si domanda se è esatto, si domanda se è figo.
La teoria di Darwin di solito non è ritenuta abbastanza figa dal filosofo da cocktail party.
Il filosofo da cocktail party dice che non puoi imbiancare una stanza se non hai studiato filosofia e non conosci le implicazioni metafisiche della vernice.
Il filosofo da cocktail party è cattolico ma non pratica.
Il filosofo da cocktail party non crede alle verità assolute, preferisce problematizzare e poi concludere che “non si può dire nulla”.
Il filosofo da cocktail party problematizza sempre le cose ovvie, perché lui sulle cose ci pensa, mica le accetta acriticamente.
Il filosofo da cocktail party non problematizza mai le cose su cui la gente discute di solito, perché per lui sono ovvie.
Il filosofo da cocktail party difende le cause giuste e buone.
Il filosofo da cocktail party pone comunque i dovuti paletti.
Per il filosofo da cocktail party “le coppie gay facciano quello che vogliono, ma sulle adozioni ho dei dubbi”.
Il filosofo da cocktail party ha la barba. Sempre.
Al filosofo da cocktail party non piace Popper.
Il filosofo da cocktail party ritiene che tu sia in errore perché ciò che dici non è falsificabile.
Il filosofo da cocktail party pensa che i positivisti siano merda.
Il filosofo da cocktail party pensa ancora che tu sia un positivista, e quindi sei merda.
Il filosofo da cocktail party non capisce mai niente, quindi cerca di convincere tutti che non c’è niente da capire, ma lui lo fa meglio di te.
Il filosofo da cocktail party pensa che i ragionamenti siano istintivi.
Il filosofo da cocktail party pensa che il ghiaccio possa bollire.
Il filosofo da cocktail party non è d’accordo sulle tue definizioni e sui termini che usi.
Il filosofo da cocktail party odia Freud, ma ama Lacan.
Il filosofo da cocktail party la butta sempre sulla morale.
Il filosofo da cocktail party disprezza la morale.
Per il filosofo da cocktail party la politica deve recuperare l’etica.
Per il filosofo da cocktail party l’etica deve abbandonare la politica.
Il filosofo da cocktail party pensa che la cosa di cui state parlando sia “una costruzione storico-sociale”. Qualunque sia la cosa di cui state parlando.
Il filosofo da cocktail party pensa che tu sia troppo legato alla logica.
Il filosofo da cocktail party quanto tu dici che 2+2=4 ti risponde: “solo nel sistema di Peano!”
Il filosofo da cocktail party è perseguitato dall’establishment accademico per via del suo pensiero troppo originale.
Il filosofo da cocktail party ti dà torto perché “sul libro non c’era”.
Il filosofo da cocktail party ti sa sempre citare le referenze (a meno che non si debba fare riferimento a lavori scientifici).
Il filosofo da cocktail party pensa che la filosofia sia una cazzata, ma la prende molto sul serio.
Il filosofo da cocktail party pensa … anzi, SA che il suo lavoro è più utile del tuo.
Quando il filosofo da cocktail party incontra un filosofo, gli dà del positivista capitalista e va farsi una canna.
Il filosofo da cocktail party se non gli si mostra il dovuto rispetto si indigna e non ti parla più.
Il filosofo da cocktail party disprezza la TV perché non lo invitano a parlare.
Le opinioni del filosofo da cocktail party sono sempre più utili e preziose delle tue.
Tu sei un superficiale. Non come il filosofo da cocktail party.
Forse io sono un filosofo da cocktail party, ma vesto meglio.