Federico Balzaretti
VITA TIFOSA (Stadio Olimpico, Roma). Roma-Lazio. L’onta del 26 maggio da riscattare, un primo posto da mantenere, il derby che è sempre il derby. Il tifoso giallorosso, dopo un’estate passata a scrutare i cieli del litorale romano in cerca degli sfottò dei cugini laziali, ritrova la Curva Sud per la prima volta (nella prima di campionato chiusa dopo i cori razzisti contro Balotelli) in questa stagione.
Il popolo giallorosso risponde compatto alla chiamata di Garcia e accoglie i suoi beniamini con cori e applausi. L’umore della tifoseria è nettamente migliorato dopo un’estate nera grazie alle prestazioni di una squadra convinta dei suoi mezzi e allora risorge l’orgoglio e il senso di appartenenza espresso con una coreografia che da anni non si vedeva in Sud: curva gialla e rossa con i vessilli capitolini e una scritta “Il mio nome è il simbolo della tua eterna sconfitta”. Pace fatta quindi. E se il gol del vantaggio arriva da uno dei reduci, forse il più fischiato della scorsa stagione, da Federico Balzaretti che ha fatto mea culpa per tutta l’estate, allora forse qualcosa è cambiato. Le lacrime del terzino ex Palermo sono l’unico segno di congiunzione con quel 26 maggio, ieri di disperazione, oggi di felicità. Questa è un’altra Roma.Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.