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Il fondo del barile ha un buco

Creato il 11 maggio 2011 da Frankie71 @FraMoriconi
Da alcuni giorni mi arrovello sull’atmosfera cittadina. C’è quest’aria preelettorale appena appena suggerita da tonnellate di manifesti, santini, schede fac-simile, lettere agli elettori. La fabbrica del fumo in tutta la sua potenza. Però manca qualcosa. Ci sono arrivato ieri, all’improvviso: le strisce. Voi adesso direte che la candidatura con Pennacchi m’ha dato al cervello. Però, fateci caso: a causa del commissariamento, in questa tornata elettorale non c’è un’amministrazione che ha investito sulla vernice per le strisce stradali. Per la prima volta non vedremo tutti quei bei riquadri nuovi nuovi a suggerirci: Dai! Rinnovami la fiducia, io almeno le strisce te le ho rifatte! L’apoteosi del “ti do poco ma ti chiedo poco” quest’anno non vedrà la sua celebrazione. A tanto ha portato la caduta della giunta Zaccheo e la partecipazione appecoronata del centro sinistra con le sue dimissioni corree.Mi ricordo ancora quando Finestra fu eletto per il suo primo mandato. Sembrava che la vernice gliela regalassero. Prima e dopo le elezioni è stato tutto un riquadrare e, tra l’altro, erano tutte strisce bianche, che Dio lo benedica.Ora niente, nemmeno gli attraversamenti pedonali. D’altronde ai rettangoli blu non disegnano nemmeno il lato corto per intero. O tempora, o mores questi nei quali a Latina neanche si possono avere più le strisce nuove in campagna elettorale. Abbiamo bucato il fondo del barile.Con i programmi elettorali gonfi all’inverosimile di fumosissime proposte è evidente che l’unico appiglio di concretezza delle amministrazioni uscenti erano quei bei segni regolari verniciati sull’asfalto, divenuti simbolici tatuaggi di appartenenza tribale. La loro assenza mostra ancora di più lo stato di abbandono in cui versa la cittadinanza, vittima di guerre interne di partito e di giunta con un’opposizione che ha saputo solo sparare sul moribondo dopo che i giochi erano già consumati.Ora tutti vengono a dirci le loro intenzioni preelettorali e, ovviamente, lo faccio anch’io insieme ai miei amici della lista Pennacchi per Latina però parliamoci chiaro: le strade su cui si batte sono più o meno le stesse da parte di tutti, tranne le nostre. Sia perché i pochi punti che proponiamo sono di una semplicità disarmante, sia perché sono spiegati con motivazioni frutto di ampia e condivisa riflessione storico critica. Qui dunque non si trova il solito refrain coinvolgiamo il mondo dell’associazionismo e del volontariato ad esempio che vuol dire tutto e niente (perché poi bisogna vedere di che colore è, chi è l’amico del consigliere, su quale settore convogliare finanziamenti a pioggia etc.); non si trova nemmeno l’aumento dei vigili urbani e l’introduzione della videosorveglianza cittadina perché - anche qui bisogna parlar chiaro – il nostro è un comune con le pezze dal punto di vista finanziario. Certo però che si può puntare sul coinvolgimento consapevole della cittadinanza come arma contro la criminalità ma anche contro la menefreghista maleducazione imperante in città. Ma per questo, è ovvio, occorre gente che non parta con il mantenimento di un regime di monopolio (come il centrodestra) o con lo smantellamento di esso per costruirne uno identico con a capo una faccia diversa (come il centrosinistra).
Detto questo potete leggere qui la lettera aperta di Antonio Pennacchi

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