Il frumento è da diversi secoli alla base dell’alimentazione dell’uomo e non solo, basti pensare in campo zootecnico ai vari mangimi o al pane che negli anni si è diversificato moltissimo e per cui tanto aspramente si è combattuto ( e aimè si combatte) in tempo di carestia. Pane protagonista anche di molti detti, leggende e tradizioni, ma non solo a questo serve il grano, protagonista anche di molte prelibate e famose ricette come ad esempio pizze, crostate ecc..
Ed allora ecco dunque brevemente un po di chiarezza sulle varie tipologie di farina :
Fin dall’antichità è sempre stato il cereale considerato più importante fra le popolazioni che si affacciano sul mediterraneo; greci, latini, egizi, romani erano soliti utilizzarlo come offerta da porre sugli altari per onorare le divinità per propiziare raccolti fertili ed abbondanti. Oggigiorno, grazie alla sua capacità di adattamento ai differenti climi è a tutti gli effetti il cereale più coltivato ed utilizzato a livello mondiale. Le farine da esso ricavate oltre a fornire tutte un elevato contenuto di carboidrati sono facilmente digeribili. In base al tipo di terreno, di clima ed al tipo di processo di raffinazione avremo differenti tipologie di farina, alcune più adatte per la panificazione, altre per la pasticceria e così via. Ecco dunque spiegato perché in commercio troviamo:- farina ” 00 ” con un grado di abburattamento pari al 50 %
- farina ” 0 ” con un grado di abburattamento pari al 70 %
-farina ” I ” con un abburattamento del 80
-farina ” 2 ” con un abburattamento superiore all’ 85 %
e farina integrale che invece non è burattata.
* abburattare significa separare, raffinare la farina dalla parte impura (crusca ), al contrario di quanto si è portati a credere la farina più raffinata in assoluto è quella ” 00 ” in quanto viene utilizzata solo la parte più centrale del chicco ( appunto il 50 ) e la si riconosce appunto per il suo candore e la sua finezza. Più l’abburattamento sale infatti e più percentuale di crusca è compresa, ciò lo si può notare infatti anche dal colore della farina che tenderà a scurirsi sempre più.
Tutt’altro discorso viene poi fatto per il grano duro ma ne parleremo un’altra volta