Poco prima della ripresa delle scuole si fa un pò di pulizia cartacea. Vecchie agende, opuscoli superati, libretti e poi, pur ormai guidando pochissimo, sposto i miei numerosi “quattroruote” degli anni ’70.
Pieni di polvere e con prove ormai di poco o nullo interesse , visto che in gran parte sono di macchine sparite, sono però la mia adolescenza.
In questi giorni di mare e solleone ho visto adulti leggere giornali e sopratutto donne leggere libri, i ragazzi o in acqua, o a giocare nelle slot-machine o nei più salutari giochi di calcio-balilla.
Del fumetto, giornalino che ci faceva compagnia e trepidazione ogni settimana, nessuna traccia. Ormai non saprei se ne esistono e di qual genere (forse fantasy?) ma sono comunque marginali alla vita dei ragazzi.
Ancora esiste il grande “Tex” ma , pur essendo il migliore, ancora esiste, non era il mio preferito, troppo ostentata era la sua superiorità.
Invece e qui solo qualche sparuto lettore maschio potrà ricordare, mi mancano (proprio non ne ho copie!) 2 fumetti paralleli e complementari che uscivano ogni settimana: “Capitan Miki” e “Blek Macigno“.
Si compravano entrambi, si barattavano, ce li giocavamo. Anche loro immortali come Tex ma con simpatici collaboratori. Per Miki c’erano “Doppio Rhum” e il “Dottor Salasso“, per Blek, il ragazzino “Roddy” e il prof. “Occultis“.
Anni ’60 pieni di speranze e di eroi, nobili, senza se e senza ma. Oggi si gioca, si chatta, si vende, si può far del male…su facebook e similia, sempre, senza aspettare (e l’attesa , fortifica) il sabato in edicola.